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Dic 17, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, News, RSS 0
Sono bastati pochi giorni e i pirati informatici sono riusciti a incassare milioni di euro sottraendoli ai conti correnti delle ignare vittime. L’operazione ha sfruttato sistemi di emulazione online che hanno permesso ai cyber criminali di trasferire il denaro aggirando tutti i sistemi di controllo.
Secondo quanto riportato dai ricercatori di IBM in un report pubblicato su Internet, l’operazione avrebbe interessato migliaia di conti correnti i cui account sarebbero stati compromessi attraverso attacchi di phishing o con malware veicolati ai dispositivi delle vittime.
La tecnica utilizzata per incassare i proventi delle azioni criminali sarebbe estremamente complessa: secondo i ricercatori i pirati informatici sarebbero riusciti ad aggirare i sistemi di controllo (compresi quelli di autenticazione a due fattori basati su codici) adottando una serie di accorgimenti, come l’uso di VPN per mascherare l’origine dei collegamenti.
Per farlo, i criminali avrebbero utilizzato fino a 20 emulatori in grado di “impersonare” 16.000 dispositivi delle vittime. Tutto il sistema sarebbe stato automatizzato, usando strumenti normalmente utilizzati per i test che, in questo caso, hanno permesso di rendere “credibili” le operazioni.
Secondo i ricercatori, i pirati avrebbero utilizzato anche un sistema in grado di monitorare le reazioni delle applicazioni alle richieste, per verificare che l’intera operazione si svolgesse come previsto.
Una volta effettuati i (cospicui) trasferimenti di denaro, hanno cancellato ogni traccia delle oerazioni per far perdere le loro tracce.
L’intera vicenda, sottolineano dalle parti di IBM, conferma come il cyber crimine abbia raggiunto livelli di sofisticazione estremamente elevati, sfruttando risorse specializzate nello sviluppo di applicazioni mobili e nel riciclaggio di denaro.
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