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Mag 05, 2020 Marco Schiaffino Hacking, In evidenza, News, RSS, Scenario, Tecnologia, Vulnerabilità 1
La possibilità di un attacco informatico ai sistemi di volo di un aeroplano è uno degli scenari più suggestivi (e inquietanti) su cui gli esperti di cyber security lavorano da anni. Qualcosa di concreto, adesso, arriva dallo studio di Pen Test Partners che descrive una tecnica di hacking ai danni di uno dei sistemi di controllo di volo utilizzati sui velivoli di linea.
Il report pubblicato su Internet dai ricercatori spiega che la vulnerabilità interessa il sistema TACS (Traffic Alert & Collision Avoidance System) il cui compito è quello di notificare avvisi quando viene rilevata una possibile collisione in volo.
Il sistema, spiega l’autore del report, ha due modalità di funzionamento: la prima prevede la notifica di un avviso al pilota, mentre la seconda, che si attiva in alcune configurazioni (per esempio con i velivoli della Airbus) invia un segnale al pilota automatico che reagisce impostando le manovre per modificare l’altitudine.
I ricercatori, utilizzando una chiavetta USB per la trasmissione di video (costo: 10 dollari) e un transponder, hanno dimostrato come sia possibile ingannare il sistema TACS creando “aerei fantasma” che verrbbero segnalati come reali ai piloti o, nel caso in cui il pilota automatico sia inserito, avviare le manovre automatiche di correzione dell’altitudine.
Il loro studio, ovviamente, è stato portato avanti su dei simulatori di volo, ma nel rapporto viene precisato che la tecnica è considerata efficace anche in uno scenario reale.
Ma quali possono essere le conseguenze di un attacco del genere? Oltre a “disturbare” la normale navigazione, secondo gli analisti di Pen Test Partners sarebbe possibile arrivare a esasperare l’equipaggio al punto di indurre il pilota a disattivare TACS, riducendo così il livello di sicurezza del volo.
Uno scenario senza dubbio preoccupante, anche se meno catastrofico di ipotesi di controllo di altri sistemi del velivolo (come l’accensione o lo spegnimento dei motori) prospettati in altri studi.
In ogni caso, sottolineano gli autori dello studio, la navigazione aerea è assistita attraverso controlli da terra che permetterebbero di verificare (e smascherare) le false letture del sistema TACS.
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