Aggiornamenti recenti Giugno 30th, 2025 12:22 PM
Nov 15, 2018 Marco Schiaffino Hacking, News, Privacy, RSS, Scenario 0
Si fa presto a dire cyber-security. Negli ultimi tempi la questione della sicurezza informatica è travolta da nuove e inedite polemiche, collegate per lo più all’attività delle organizzazioni governative o a quello che ormai viene definito hacking di stato.
Il recente tentativo di arginare il fenomeno attraverso un accordo internazionale tra governi, come abbiamo raccontato in questo articolo, non ha avuto un grande successo. La risposta del mondo della sicurezza, però, non è tardato ad arrivare.
In sintesi, possiamo dire che di fronte al grande rifiuto degli stati è corrisposta una netta presa di posizione da parte delle aziende private, che hanno ribadito senza mezzi termini la necessità di arrivare a regole e policy condivise.
Un segnale “pesante” in questo senso arriva dal Cybersecurity Tech Accord, un’iniziativa che vede la partecipazione di numerose società di sicurezza di tutto il mondo (CA Technologies, Bitdefender, ESET, F-Secure, G Data, Panda, Trend Micro) e giganti dell’IT del calibro di Cisco, Dell, HP e Microsoft.
Il loro endorsement per il Paris Call (la proposta lanciata da Emmanuel Macron che USA, Russia e Cina hanno snobbato – ndr) suona come un monito a tutti quei governi che si ostinano a considerare Internet come una sorta di far west in cui non vigono regole globali.
La posizione delle aziende private sottolinea un paradosso: molti governi che strombazzano ai quattro venti il loro impegno contro il cyber-crimine sono gli stessi che poi mettono a rischio la sicurezza di milioni di utenti sviluppando malware e strumenti di hacking o imponendo attraverso leggi e normative degli obblighi che indeboliscono le infrastrutture IT.
L’insofferenza di chi lavora nel settore della sicurezza di fronte a questo paradosso sta crescendo e cominciano a essere molte le aziende che prendono posizioni nette.
G Data, per esempio, ha commentato la scelta del Cybersecurity Tech Accord ricordando di mantenere da anni una posizione molto chiara.
“G Data mantiene una posizione ben chiara garantendo ai propri clienti sia soluzioni di sicurezza affidabili senza backdoor, sia il trattamento completo dei loro dati secondo le più rigide normative europee” si legge nel comunicato.
“Con la garanzia No Backdoor, sottoscritta nel 2011 in occasione dell’iniziativa TeleTrust “IT Security made in Germany”, G Data assicura la totale assenza di backdoor nei propri prodotti e non rende disponibile a terzi (inclusi i servizi segreti o gli enti di Stato) qualsivoglia dato”.
E giusto per chiarire meglio il concetto, l’azienda tedesca specifica che “rifiuta in modo palese ogni tipo di “collaborazione” con i servizi segreti, tutelata anche dalla legge tedesca che vieta qualunque tipo di coercizione dello Stato sullo specialista di sicurezza IT”.
Più chiaro di così…
Gen 28, 2022 0
Gen 27, 2022 0
Gen 26, 2022 0
Gen 25, 2022 0
Giu 30, 2025 0
Giu 27, 2025 0
Giu 26, 2025 0
Giu 25, 2025 0
Giu 09, 2025 0
La cybersecurity sta acquisendo sempre più importanza tra...Mag 30, 2025 0
Nel 2024, le piccole e medie imprese, spesso considerate il...Mag 27, 2025 0
MATLAB ha smesso di funzionare per quasi una settimana e...Mag 27, 2025 0
Nel corso del “TRU Security Day 2025” di...Mag 26, 2025 0
I ricercatori di Akamai hanno individuato di recente...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Giu 30, 2025 0
I ricercatori di Koi Security hanno individuato una...Giu 27, 2025 0
Durante un processo di analisi di vulnerabilità zero-day,...Giu 26, 2025 0
I ricercatori di Check Point Research hanno individuato una...Giu 25, 2025 0
Il 14 ottobre il supporto tecnico e di sicurezza per...Giu 24, 2025 0
Una nuova campagna mirata ai server Microsoft Exchange...