Aggiornamenti recenti Aprile 26th, 2024 9:14 AM
Mar 20, 2018 Marco Schiaffino In evidenza, News, Vulnerabilità 0
Il sottotitolo non sarà “tanto rumore per nulla” ma, per lo meno, potrà essere “tanto rumore per poco”. Nonostante la presentazione in grande stile e gli annunci allarmistici della società di sicurezza CTS Labs, le vulnerabilità delle CPU AMD non sono la nuova apocalisse della sicurezza.
Secondo Dan Guido, amministratore delegato di Trail of Bits, le falle non rappresentano un pericolo per l’utente medio.
Guido, in pratica, conferma ciò che a molti era apparso abbastanza chiaro già al momento dell’annuncio riguardante Ryzenfall, MasterKey, Fallout e Chimera: le vulnerabilità esistono, ma sono piuttosto difficili da sfruttare. Il motivo? Per utilizzarle serve avere i privilegi di amministratore.
Nel report pubblicato su Internet, i ricercatori di Trail of Bits spiegano in termini un po’ più semplici di quelli usati da CTS Labs le caratteristiche delle vulnerabilità, che riguardano il chip AMD Platform Security Processor (PSP) e il chipset AMD installato sulla scheda madre.
La parte più interessante è PSP, che in pratica è qualcosa dimolto simile al famigerato Management Engine che in passato ha creato qualche problemino alla rivale Intel.
Nel dettaglio, Masterkey riguarda la possibilità di installare un BIOS modificato sul chip PSP aggirando il controllo del certificato digitale che dovrebbe garantire l’autenticità del software, mentre Ryzenfall e Fallout fanno riferimento alla possibilità di interagire con una API che consentirebbe di prendere il controllo del PC.
Chimera, invece, è un attacco che prende di mira il chipset e consente di avviare l’esecuzione di codice malevolo, inviando anche false informazioni agli altri componenti installati sulla macchina.
Come specificano anche dalle parti di CTS Labs in un approfondimento pubblicato su Internet, gli attacchi non richiedono accesso fisico alla macchina, ma solo (e non è poco) di avere i privilegi di amministratore.
Tornando alla gravità delle falle, il ragionamento che fa Dan Guido è semplice: per trovare un’applicazione pratica a queste vulnerabilità un eventuale pirata informatico dovrebbe spendere un mucchio di tempo ed energie. Secondo il ricercatore, inoltre, sarebbero richieste capacità non comuni.
Insomma: tra qualche tempo (forse) potrebbe comparire qualche malware di stato in grado di sfruttarle, ma si spera che per allora AMD abbia risolto.
Dic 07, 2023 0
Nov 17, 2023 0
Set 21, 2023 0
Ago 23, 2023 0
Apr 26, 2024 0
Apr 24, 2024 0
Apr 24, 2024 0
Apr 23, 2024 0
Apr 24, 2024 0
ToddyCat, un gruppo APT che colpisce prevalentemente...Apr 18, 2024 0
La corsa all’IA generativa ha spinto i produttori di...Apr 16, 2024 0
LockBit continua a colpire le organizzazioni di tutto il...Apr 15, 2024 0
Il 41% delle imprese italiane subisce mensilmente attacchi...Apr 12, 2024 0
In occasione del Privacy Tour 2024, l’iniziativa del...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Apr 26, 2024 0
I ricercatori di Avast hanno scoperto una nuova campagna...Apr 24, 2024 0
I ricercatori di Cisco Talos hanno scoperto una nuova...Apr 24, 2024 0
ToddyCat, un gruppo APT che colpisce prevalentemente...Apr 23, 2024 0
In occasione dell’Italian Partner Conferencetenutasi...Apr 23, 2024 0
Un team di ricercatori ha sviluppato quello che ritengono...