Aggiornamenti recenti Dicembre 1st, 2023 2:00 PM
Gen 20, 2017 Marco Schiaffino Approfondimenti, Gestione dati, In evidenza, Privacy, RSS, Scenario 1
Gli anglosassoni, che amano gli acronimi, ne hanno forgiato uno che mantiene la sua attualità da decenni: PEBKAC (Problem Exists Between Keyboard And Chair) cioè: “Il problema si trova tra la tastiera e la sedia”.
In molti casi viene usato come battuta da tecnici e amministratori IT quando si trovano a fronteggiare i mille piccoli problemi nella gestione della rete informatica. Quando si parla di sicurezza, però, la battuta fa molto meno ridere.
“Negli ultimi anni le aziende di tutto il mondo hanno registrato un aumento di attacchi che fanno leva esattamente sul fattore umano” conferma Giulio Vada, Country Manager di G Data. “Il motivo è semplice: di fronte a soluzioni di sicurezza sempre più evolute ed efficaci, i cyber-criminali puntano sull’anello debole della catena, quello che spesso viene trascurato”.
Per averne conferma, basta guardare all’aumento esponenziale degli attacchi APT (Advanced Persistent Threat) nei confronti delle infrastrutture informatiche aziendali.
“La maggior parte degli attacchi adotta la tecnica dello spear phishing, l’invio di email personalizzate confezionate in modo da indurre un impiegato ad aprire un allegato o collegarsi a un sito infetto” precisa Vada. Nella maggior parte dei casi questo è sufficiente per aprire un varco nel perimetro di sicurezza della rete aziendale e avviare l’attacco”.
A rendere le cose più facili ai pirati informatici è anche il cambiamento di contesto in cui si muovono. A partire dal boom dei social network, che consentono di raccogliere informazioni su qualsiasi individuo con una facilità disarmante.
Nell’era della condivisione le informazioni sono accessibili facilmente a tutti. Una manna per i pirati informatici che vogliono portare un attacco mirato.
“Al di là del loro uso come vettori di attacco, molte persone non hanno una corretta percezione di quanto l’uso dei social network li esponga sotto il profilo della sicurezza. Utilizzando Facebook, per esempio, è possibile tracciare un profilo che comprende interessi, hobbies e inclinazioni” spiega Vada. “Tutto materiale che i pirati possono usare per preparare il giusto vettore di attacco”.
Un aspetto sottovalutato, infine, è quello legato alla perdita di dati dovuti a semplici errori di cui normalmente sono protagonisti, ancora una volta, i dipendenti dell’azienda.
Nell’era del BYOD (Bring Your Own Device) si sono infatti moltiplicati i casi in cui il furto o lo smarrimento di un dispositivo (dal portatile al telefono) hanno come effetto collaterale l’esposizione di dati confidenziali o informazioni che mettono a rischio la sicurezza dei sistemi aziendali.
“L’uso di dispositivi mobili nel doppio ambito (aziendale e personale – ndr) sono un ulteriore elemento di rischio che viene troppo spesso sottovalutato” spiega Vada. “Android è diventato uno dei sistemi operativi più bersagliati dai pirati informatici e la compromissione del dispositivo di un dipendente di un’azienda è un ottimo metodo per aggirare i sistemi di sicurezza e accedere a dati sensibili”.
Come mitigare, quindi, i rischi legati a questa commistione tra la sfera personale e quella lavorativa? Per Giulio Vada la soluzione è quella di investire in formazione.
“Le aziende si devono rendere conto che il processo di sicurezza deve coinvolgere le singole persone” conclude il Country Manager di G Data. “È necessario creare una cultura condivisa che permetta di utilizzare gli strumenti informatici in maniera consapevole, sia quando ci si trova davanti al terminale nel proprio ufficio, sia quando si utilizza un dispositivo personale”.
Ott 17, 2023 0
Ott 04, 2023 0
Giu 16, 2023 0
Mag 19, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Nov 30, 2023 0
Nov 30, 2023 0
Nov 30, 2023 0
L’avvicinarsi della fine dell’anno coincide con...Nov 30, 2023 0
Gli attacchi informatici crescono in numero e in...Nov 29, 2023 0
Yarix, divisione Digital Security di Var Group, ha...Nov 27, 2023 0
Le minacce APT sono tra le più pericolose nel panorama...Nov 20, 2023 0
Secondo l’ultima ricerca di Bitdefender, le truffe...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Dic 01, 2023 0
Okta, la società americana di gestione delle identità, ha...Dic 01, 2023 0
Google ha rilasciato RETVec, uno strumento open-source per...Nov 29, 2023 0
Durante il re:Invent, la conferenza annuale di Amazon Web...Nov 28, 2023 0
Microsoft ha annunciato che Defender Application Guard for...Nov 28, 2023 0
L’autorità idrica comunale di Aliquippa, una città...
One thought on “Sicurezza in azienda: puntare sul fattore umano”