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Gen 16, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Gestione dati, Hacking, In evidenza, Intrusione, Leaks, News, RSS 0
Il primo caso è stato quello della milanese Hacking Team, “bucata” da ignoti hacker che hanno reso pubblici segreti commerciali ed elenchi dei clienti della società di sorveglianza e spionaggio.
Ora è il turno della più blasonata Cellebrite, azienda israeliana che (si dice) in tempi recenti sarebbe stata assoldata dall’FBI per violare l’iPhone di uno dei terroristi responsabili dell’attacco di San Bernardino.
Cellebrite è famosa per i suoi strumenti dedicati all’informatica forense, tra cui il celebre UFED (Universal Forensic Extraction Device). In passato si è già verificata una fuga di notizie collegata all’azienda, ma di dimensioni decisamente ridotte.

Cellebrite è specializzata nel “recupero” di dati da dispositivi mobili protetti da password.
Il leak, in questo caso, riguarderebbe ben 900 GB di dati sottratti dai sistemi di Cellebrite e consegnati al sito Motherboard, che per il momento non ha pubblicato molti dettagli riguardo il materiale di cui è entrato in possesso.
Si tratterebbe di informazioni di vario genere, tra cui molte email e alcuni account che permetterebbero l’accesso ai database dell’azienda.
Tutto ciò che si sa è che dalle email sottratte dai server di Cellebrite emergerebbero possibili collaborazioni dell’azienda con nazioni note per le loro politiche illiberali, come Russia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
L’hacker che ha contattato i giornalisti di Motherboard non avrebbe, inoltre, fornito altre informazioni sulle modalità dell’attacco.
La società israeliana, in un comunicato ufficiale, sostiene che l’attacco avrebbe preso di mira un server esterno di posta elettronica, invitando comunque i clienti a cambiare la loro password.
Il dubbio è che gli hacker che hanno fatto breccia nei sistemi abbiano sottratto più materiale di quello effettivamente consegnato ai giornalisti di Motherboard.
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