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Ago 29, 2016 Marco Schiaffino Hacking, News, Scenario, Tecnologia, Vulnerabilità 0
Immaginate di essere nel vostro ufficio e d scrivere al computer. Il vostro PC non è stato colpito da nessun malware e nessuno sta intercettando la tastiera. Però… un hacker nella stanza di fianco registra tutto quello che state scrivendo!
Il miracolo (incubo) è possibile grazie a una tecnica (battezzata WiKey) messa a punto da un gruppo di ricercatori che hanno pensato di utilizzare la connessione Wi-Fi per monitorare i movimenti nell’ambiente.
Il concetto è simile a quello di altri sistemi di rilevazione dei movimenti, ma in questo caso viene applicato ai micro-movimenti collegati alla digitazione su tastiera.
Semplificando, il risultato è ottenuto grazie a due fattori. Il primo è che qualsiasi movimento in un’area coperta da Wi-Fi crea una distorsione del segnale e che i movimenti delle dita sui tasti creano delle distorsioni che hanno caratteristiche uniche e quindi identificabili.
Il secondo è che i sistemi Wi-Fi utilizzano un sistema per l’ottimizzazione delle comunicazioni basate sui Channel State Information (CSI), che in pratica riportano tutte le variazioni che si verificano nell’ambiente.
È sulla base di queste premesse che alcuni ricercatori dell’Università del Michigan e dell’Università di Nanjing hanno messo a punto WiKey. Il sistema di intercettazione ambientale non richiede un hardware particolare: tutto quello che serve è un router Wi-Fi attivo a cui è collegato un notebook.
Come spiegano nel loro studio, il sistema utilizza complessi sistemi per ridurre le interferenze ambientali ed estrarre le informazioni in modo da ricostruire il testo digitato sulla tastiera partendo dalle variazioni di segnale del Wi-Fi nell’ambiente.
Certo, il sistema non è perfetto. Stando a quanto riportato nel documento gli esperimenti che sono stati condotti hanno evidenziato che l’accuratezza è notevole quando WiKey viene utilizzato in un ambiente controllato, ma si riduce drasticamente quando alcuni parametri cambiano.
La distanza tra il router e il network, la presenza di persone che si muovono nell’ambiente e altri fattori esogeni possono creare qualche problema al sistema di rilevazione. In condizionali ottimali, comunque, il sistema avrebbe un’accuratezza del 97,5%, mentre in quello che i ricercatori definiscono uno “scenario reale” l’accuratezza scende al 77,5%.
Un risultato comunque impressionante, che apre nuovi scenari nel campo della privacy e della protezione delle informazioni. Se affinata, una tecnica del genere consentirebbe di intercettare quanto scritto su un computer senza che sia necessario alcun intervento a livello hardware e software sulla macchina.
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