Aggiornamenti recenti Maggio 3rd, 2024 2:00 PM
Mag 23, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, News, RSS 0
Mentre il mondo della sicurezza informatica è concentrato sugli attacchi portati dai worm che sfruttano gli exploit messi a punto dalla National Security Agency, la cronaca continua a registrare una sorta di “guerra a bassa intensità” portata avanti dai cyber-criminali specializzati negli attacchi DDoS.
Secondo Akamai, che ha appena pubblicato il suo report “State of the Internet” relativo al primo trimestre del 2017, gli attacchi dei pirati informatici non accennano a diminuire.
L’azienda statunitense, anzi, accende i riflettori sull’evoluzione delle tecniche di attacco sfruttate dai professionisti del DDoS, che adesso sfruttano le botnet di dispositivi IoT per prendere di mira direttamente i server DNS.
La tecnica di attacco, che i ricercatori di Akamai hanno battezzato con il nome di “DNS Water Torture” segna un cambio di strategia rispetto al passato. Fino a oggi, infatti, i server DNS venivano sfruttati come uno strumento per portare attacchi DDoS basati sulla reflection, inviando richieste contraffatte ai server per colpire “di riflesso” i siti Internet finiti nel mirino dei pirati.
Con Water Torture, invece, i server DNS diventano l’obiettivo stesso degli attacchi. Al centro della nuova strategia di attacco ci sono le botnet Mirai, composte da migliaia di dispositivi della “Internet of Things”.
I pirati che orchestrano gli attacchi utilizzano una tecnica piuttosto semplice ma terribilmente efficace, inondando di richieste i server DNS che intendono abbattere.
Per evitare che il traffico generato dalla botnet sia “assorbito” dai server degli Internet Service Provider, le richieste generate dai bot fanno riferimento a dei sotto-domini generati casualmente. In questo modo la richiesta non viene elaborata dalla cache dei server DNS intermedi e la query viene inoltrata al DNS principale.
Gli attacchi DDoS portati attraverso la tecnica Water Torture sono stati registrati da Akamai a partire dal mese di gennaio 2017 e hanno preso di mira, in particolare, le infrastrutture di società operanti nel settore finanziario.
IL caso più eclatante ha registrato un picco nella trasmissione dei dati di 14 Milioni di pacchetti al secondo, decisamente “fuori scala” rispetto agli altri attacchi del genere, che si sono attestati su 1-2 Milioni di pacchetti al secondo. A preoccupare, però, è il cambio di strategia dei cyber-criminali, che potrebbe preludere a nuove “sorprese” nei prossimi mesi.
Apr 29, 2024 0
Dic 21, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Nov 24, 2023 0
Mag 03, 2024 0
Mag 03, 2024 0
Mag 02, 2024 0
Mag 02, 2024 0
Mag 03, 2024 0
Sempre più spesso si discute delle crescenti capacità...Apr 29, 2024 0
Lo United States Postal Service (USPS), l’agenzia...Apr 24, 2024 0
ToddyCat, un gruppo APT che colpisce prevalentemente...Apr 18, 2024 0
La corsa all’IA generativa ha spinto i produttori di...Apr 16, 2024 0
LockBit continua a colpire le organizzazioni di tutto il...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Mag 03, 2024 0
Zscaler ha annunciato l’acquisizione di Airgap...Mag 03, 2024 0
Sempre più spesso si discute delle crescenti capacità...Mag 02, 2024 0
Il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti...Mag 02, 2024 0
L’ultimo aggiornamento di sicurezza per Windows 11...Apr 30, 2024 0
Nell’ultimo mese Okta ha osservato un preoccupante...