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Set 15, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Malware, News, RSS, Vulnerabilità 0
Ormai vengono comunemente chiamati attacchi MageCart, nome derivato da uno dei gruppi specializzati in questo tipo di operazioni. In sintesi, prendono di mira i siti di e-commerce iniettando al loro interno un JavaScript in grado di rubare i dati delle carte di credito degli utenti.
Gli attacchi sfruttano tecniche diverse, che negli ultimi mesi hanno coinvolto anche i bucket su cloud. Questa volta, però, l’azione dei pirati informatici segue una linea più tradizionale, prendendo di mira i siti di e-commerce basati su piattaforma Adobe Magento, una delle più diffuse nel settore del commercio elettronico.
Gli attacchi si distinguono per avere un volume impressionante: i siti coinvolti sarebbero stati 10 nella giornata di venerdì, 1058 sabato, 603 domenica e 233 lunedì.
Il fenomeno è stato rilevato da Sansec, che in un report pubblicato su Internet sottolinea come la maggior parte dei siti colpiti dai cyber criminali utilizzino una vecchia versione di Magento, per cui non è più previsto il supporto a partire dallo scorso giugno.
L’ipotesi degli esperti è che i pirati informatici stiano sfruttando una vulnerabilità zero-day di Magento che sarebbe comparsa sugli store del Dark Web nei giorni scorsi, al prezzo di 5.000 dollari.
Stando a quanto hanno potuto ricostruire i ricercatori, i cyber criminali starebbero utilizzando due server per dialogare con il pannello di amministrazione di Magento attraverso una funzionalità chiamata Magento Connect.
La compromissione avverrebbe attraverso un malware contenuto in un file chiamato mysql.php che, una volta avviato sul server, installa il JavaScript prototype.js, che “rastrella” i dati delle carte di credito.
Il quadro che si delinea, quindi, è particolarmente preoccupante. Partendo dal presupposto che la vulnerabilità consenta di attaccare i siti Magento 1.x (la versione per cui è scaduto il supporto) il numero complessivo dei siti vulnerabili si aggirerebbe intorno ai 95.000.
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