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Falle nei processori AMD: in arrivo la patch che le corregge

Mar 21, 2018 Marco Schiaffino News, RSS, Vulnerabilità 1

L’azienda conferma l’esistenza delle vulnerabilità e annuncia che gli aggiornamenti del firmware arriveranno “nel giro di qualche settimana”.

La vicenda delle falle nei processori AMD sembra essere destinata a concludersi a breve. L’azienda ha infatti annunciato con un post sul suo blog l’imminente rilascio delle patch che permetteranno di correggere le vulnerabilità individuate dalla società di sicurezza israeliana CTS Labs.

Come abbiamo raccontato in questo articolo, le vulnerabilità sono state rese pubbliche da CTS Labs in maniera piuttosto “insolita”, senza concedere ad AMD il consueto periodo di tempo per valutarle e predisporre gli aggiornamenti.

Un comportamento che si immagina dalle parti di AMD non sia stato gradito e che ha provocato una certa incertezza, “ammorbidita” ieri dalla notizia che ricerche indipendenti hanno ridimensionato la gravità delle falle.

Ora, con l’annuncio che AMD rilascerà nel giro di qualche settimana le patch che correggono le vulnerabilità, tutta la vicenda si può dire chiusa.

CTS Labs ha impiegato un mucchio di energie per creare i loghi delle vulnerabilità sulla scia di Spectre e Meltdown. Peccato che tutta la storia finirà nel dimenticatoio nel giro di qualche giorno…

Nel comunicato, Mark Papermaster di AMD ribadisce il fatto che Ryzenfall, MasterKey, Fallout e Chimera non rappresentano una grande minaccia per gli utenti, visto che per sfruttare le tecniche di attacco descritte dai ricercatori di CTS Labs è in ogni caso necessario possedere già privilegi di amministratore, una condizione che consentirebbe a un eventuale pirata informatico la massima libertà d’azione indipendentemente dalla presenza delle falle di cui sopra.

Tanto più che, come ha spiegato Dan Guido nel suo report, sfruttare le falle in un malware non è per niente facile. Insomma: è ragionevole pensare che gli aggiornamenti arrivino prima che qualcuno possa fare leva sulle vulnerabilità per “irrobustire” un malware.

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