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Mar 03, 2017 Marco Schiaffino Malware, News, RSS 0
Google ha rimosso 132 app dal suo Google Play perché contenevano collegamenti nascosti a siti usati in passato per diffondere malware per Windows. A quanto pare, però, non si tratta di una nuova tecnica di attacco.
Le app in questione avevano in comune il fatto di utilizzare Android WebView per visualizzare pagine HTML con immagini e testo Al loro interno, però, i ricercatori hanno individuato degli iFrame delle dimensioni di 1 pixel per 1 pixel che contenevano collegamenti a siti Internet malevoli.
In un singolo caso, i ricercatori hanno individuato un file HTML che conteneva un VBScript contenente un eseguibile per sistemi Windows.
Secondo i ricercatori di Palo Alto Networks, però, l’episodio è dovuto al semplice fatto che gli sviluppatori stessi delle app sono stati vittima di un malware.
Nel dettaglio, gli sviluppatori sarebbero stati vittima di Virut o Ramnit, due malware che inseriscono, appunto, un iFrame che punta a siti Internet pericolosi in ogni file HTML individuato sul computer infetto.
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Nel codice erano nascoste le istruzioni per caricare le pagine Web galeotte.
A confermare la ricostruzione dei ricercatori c’è anche il fatto che tutte le app sono state sviluppate da un ristretto gruppo di programmatori indonesiani.
Anche se i sette sviluppatori non hanno un legame evidente tra di loro, il fatto che condividano la stessa nazionalità ha portato gli analisti di Palo Alto Networks a ipotizzare che siano stato vittima dello stesso attacco.
In alternativa, come spiegano gli analisti nel loro report, è possibile che abbiano utilizzato tutti uno stesso kit di sviluppo per le app che conteneva il malware.
Qual è il rischio per gli utenti? Teoricamente un sistema simile avrebbe potuto aprire le porte a malware in grado di infettare i dispositivi. Se i pirati informatici avessero modificato il contenuto delle pagine Web a cui puntavano gli iFrame, infatti, avrebbero potuto portare un attacco a tutti i dispositivi Android su cui sono state installate le app.
Per fortuna i siti in questione (www[.]Brenz[.]pl/rc/ e jL[.]chura[.]pl/rc/) sono stati sequestrati nel 2013 dal CERT polacco e non rappresentano più un pericolo.
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