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Lug 15, 2024 Marina Londei In evidenza, Minacce, News, RSS 0
I ricercatori di Cybereason hanno scoperto una nuova variante del ransomware HardBit che sfrutta una passphrase per offuscare il payload ed eluderei controlli.
Apparso per la prima volta nell’ottobre 2022, HardBit, diversamente da ransomware più conosciuti, non ha dei siti di leak e non sfrutta il meccanismo della doppia estorsione. Nella nota del riscatto, il gruppo sottolinea che, se la somma richiesta non viene pagata, attaccherà nuovamente la vittima.
Pixabay
In ogni caso, il ransomware presenta molte somiglianze con LockBit, a partire dal nome ma anche per via delle icone usate, dei font delle scritte nelle immagini e del testo della nota di riscatto. Al momento non si è a conoscenza di possibili legami tra i due gruppi ed è possibile che si tratti solo di una tecnica di “marketing” per imitare LockBit.
I ricercatori non sanno dire con esattezza quale sia il vettore d’attacco iniziale, ma l’ipotesi principale è che il gruppo usi attacchi brute force contro servizi RDP e SMB. Una volta ottenuto l’accesso al sistema target, il gruppo si sposta lateralmente ottenendo altre credenziali tramite Mimikatz e il tool NLBrute per attacchi brute force.
A supporto delle attività di movimento laterale, la gang usa Advanced Port Scanner, KPortScan 3.0 e 5-NS new.exe, tre tool per la scansione delle reti.
La particolarità di questo ransomware è che utilizza un metodo di offuscamento dei file binari che sfrutta una passphrase. Al contrario delle password, le passphrase sono più lunghe (almeno 20 caratteri) e rappresentano un’intera frase (da qui il loro nome).
Per eseguire il binario, gli attaccanti devono fornire una passphrase; per ottenerla, devono decodificare l’ID di autenticazione presente nel file id_authorization.txt con la chiave privata presente in Private.txt. “La passphrase deve essere fornita durante il runtime affinché il ransomware venga eseguito correttamente. L’ulteriore offuscamento impedisce ai ricercatori di sicurezza di analizzare il malware” scrivono i ricercatori.
HardBit è anche in grado di disabilitare Microsoft Defender Antivirus e terminare processi e servizi, sia per eludere i controlli che per inibire le capacità di recovery del sistema target.
Per proteggersi dai ransomware è consigliato come sempre dotarsi di soluzioni specifiche contro queste minacce e impostare l’autenticazione multi-fattore per tutti i servizi esposti a Internet. È importante inoltre controllare attentamente gli allegati e i link su cui si clicca e prevede piani di backup robusti.
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