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Lug 29, 2016 Marco Schiaffino Mercato, News, Privacy, RSS, Tecnologia 0
Le libertà digitali non hanno mai avuto grande cittadinanza negli Emirati Arabi Uniti, al punto che Internet è sottoposta da anni a una pesantissima censura. Adesso, però, il governo di Abu Dhabi ha deciso di dare un’ulteriore giro di vite, mettendo al bando proxy e VPN (Virtual Private Network) in tutto lo stato.
La nuova legge prevede infatti che chi utilizza un qualsiasi strumento che permette di mascherare o modificare l’indirizzo IP al fine di commettere un crimine o per evitare di essere scoperto, può essere punito con la reclusione e una multa compresa tra i 136.000 e i 545.000 dollari.
Una vera mazzata, che ha evidentemente come obiettivo quello di scoraggiare l’utilizzo di proxy e VPN. A prima vista potrebbe sembrare una classica legge che punta a reprimere la libertà di espressione per rendere più efficace il sistema di censura. Secondo i commentatori locali, però, le ragioni sarebbero altre.

Navigare o telefonare usando una VPN negli Emirati Arabi Uniti può costare davvero caro.
Le VPN, usate normalmente per rendere anonime (e più sicure) le trasmissioni dei dati via Internet, sono infatti utilizzate negli Emirati Arabi Uniti per aggirare il blocco dei servizi VoIP imposto dalle maggiori compagnie telefoniche operanti nel paese, che non vedevano di buon occhio l’uso di strumenti come Skype e Whatsapp.
Insomma: la messa fuorilegge delle VPN avrebbe in realtà l’obiettivo di mettere fuori gioco definitivamente gli strumenti che consentono di telefonare all’estero a basso costo e permettere così agli operatori telefonici di tornare a guadagnare con le tariffe internazionali.
Resta da vedere come si comporteranno le autorità nei confronti degli stranieri in visita o in viaggio di lavoro negli emirati. La legge, in teoria, si applica infatti anche agli stranieri. Molte aziende, però, adottano le VPN come standard per proteggere le comunicazioni dei loro dipendenti quando si trovano in viaggio.
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