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Ott 14, 2024 Marina Londei In evidenza, Minacce, News, RSS, Vulnerabilità 0
Lo scorso mercoledì la CISA (Cybersecurity & Infrastructure Security Agency) ha aggiunto tre vulnerabilità alla lista di bug attivamente sfruttati dagli attaccanti. Le vulnerabilità, a rischio medio, elevato e critico, colpiscono alcuni prodotti Fortinet e l’Ivanti Cloud Services Appliance (CSA).

Il bug più critico, tracciato come CVE-2024-23113, colpisce alcune versioni di FortiOS (dalla 7.4.0 alla 7.4.2,dalla 7.2.0 alla 7.2.6, dalla 7.0.0 alla 7.0.13), di FortiProxy (dalla 7.4.0 alla 7.4.2, dalla 7.2.0 alla 7.2.8, dalla 7.0.0 alla 7.0.14), di FortiPAM (la 1.2.0, dalla 1.1.0 alla 1.1.2, dalla 1.0.0 alla 1.0.3,) e di FortiSwitchManager (dalla 7.2.0 alla 7.2.3, dalla 7.0.0 alla 7.0.3) e consente a un attaccante di eseguire codice o inviare comandi senza autorizzazione, sfruttando pacchetti creati appositamente. Si tratta di una format-string vulnerability che colpisce il demone fgfmd dei prodotti indicati e, secondo quanto riportato dal CISA, è attivamente sfruttata dagli attaccanti.
La seconda vulnerabilità, tracciata come CVE-2024-9380 e considerata a rischio elevato, è una OS command injection presente nella console admin web di Ivanti CSA, nelle versioni precedenti alla 5.0.2. Il bug permette a un attaccante remoto e autenticato con privilegi di admin di eseguire codice da remoto. Il problema deriva da una neutralizzazione errata di alcuni elementi inseriti nei comandi che rende vulnerabili i componenti della suite.
La vulnerabilità a criticità media, la CVE-2024-9379, è invece una SQL injection che colpisce a sua volta la console admin web di Ivanti CSA, sempre nelle versioni precedenti alla 5.0.2. Un attaccante remoto con privilegi di amministratore può eseguire query SQL arbitrarie per ottenere dati sensibili, cancellarli o alterarli.
Le tre vulnerabilità di Fortinet e Ivanti sono state risolte dai vendor nelle ultime versioni dei software. Gli utenti sono invitati ad aggiornare il prima possibile i prodotti colpiti dai bug.
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