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Nov 08, 2023 Marina Londei Approfondimenti, Attacchi, In evidenza, Minacce, RSS 0
Il fenomeno dei bot malevoli non si arresta: secondo la nuova ricerca di Barracuda Networks, fornitore di soluzioni di sicurezza cloud-first, nel primo semestre del 2023 questi bot hanno generato il 30% del traffico totale su internet, col Nord America che ha generato il 72% del traffico malevolo.
Il 67% del traffico di bot malevoli derivava da hosting provider, mentre il restante proveniva da indirizzi IP residenziali. I bot hanno sfruttato gli indirizzi residenziali per eludere i blocchi di sicurezza posti su IP malevoli conosciuti e lanciare attacchi. Il risultato è stato che le persone che usavano questi IP non riuscivano a superare i controlli CAPTCHA di Google e Cloudflare perché il loro indirizzo innescava un segnale d’allarme.
Il traffico dei bot malevoli è calato rispetto al 2022 e al 2021, anni in cui si è verificato il trend dei “retail bot” che miravano ad acquistare qualsiasi prodotto lanciato in edizione limitata e rivenderlo a un prezzo molto superiore rispetto a quello base.
Oggi i bot malevoli vengono utilizzati per operazioni più sofisticate, per esempio per compromettere account di posta elettronica tramite API vulnerabili. Questo tipo di minaccia sta crescendo perché le API sono poco protette e più facili da colpire con strumenti di automazione visto che vengono usate all’interno di processi automatizzati.
“Le aziende colpite da questi bot risultano vulnerabili agli attacchi a causa di una combinazione di API poco protette, policy di autenticazione e accesso deboli e l’assenza di misure di sicurezza specifiche per i bot, come limitazioni al volume e alla velocità del traffico in ingresso” ha spiegato Tushar Richabadas, Principal Product Marketing Manager, Applications and Cloud Security di Barracuda.
Generalmente queste campagne cominciano con attacchi brute-force o di credential stuffing e password spraying, nei quali gli attaccanti usano credenziali provenienti da data breach. Queste tecniche sono particolarmente efficaci se gli utenti riutilizzano le loro password per registrarsi a diversi servizi.
Per difendersi dalle botnet e dagli attacchi brute-force è necessario impostare dei limiti alle richieste, implementare la multi-factor authentication per ogni account e installare firewall e soluzioni per monitorare il traffico. Oltre a ciò, le aziende possono affidarsi alle soluzioni all’interno di servizi di Web Application and API Protection (WAAP) che identificano e bloccano i bot malevoli.
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