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Gen 24, 2023 Dario Orlandi Minacce, News, RSS, Scenario 0
Nozomi Networks Labs ha pubblicato il nuovo OT/IoT Security Report, che analizza il panorama delle minacce legate ai sistemi industriali.
Il report mostra come malware wiper, botnet IoT e conflitto tra Russia e Ucraina abbiano influito significativamente sulle minacce della sicurezza OT/IoT nel 2022. Gli hacktivisti stanno passando a malware più distruttivi per colpire infrastrutture critiche e promuovere la loro posizione politica.
Roya Gordon, OT/IoT Security Research Evangelist di Nozomi Networks, ha commentato: “Negli ultimi sei mesi, gli attacchi informatici sono aumentati in modo significativo, causando gravi disagi a settori che vanno dai trasporti alla sanità. Le ferrovie, in particolare, sono state oggetto di attacchi che hanno portato all’implementazione di misure volte a proteggere gli operatori ferroviari e le loro risorse”.
Roya Gordon, Security Research Evangelist di Nozomi Networks
I ricercatori hanno analizzato gli alert di intrusione dei clienti negli ultimi sei mesi e hanno rilevato che le password semplici e la crittografia debole sono state le principali vie di accesso alle infrastrutture critiche. I tentativi di brute force e DDoS sono stati i secondi principali metodi di attacco.
I trojan sono stati il malware più comune rilevato nelle reti IT aziendali, mentre gli strumenti di accesso remoto (RAT) sono stati le principali minacce per gli ambienti OT e le DDoS hanno preso di mira i dispositivi IoT. L’attività delle botnet per l’IoT è rimasta elevata e in aumento nella seconda metà del 2022.
Le honeypot di Nozomi Networks hanno rilevato un aumento degli attacchi tra luglio e dicembre 2022, con picchi particolarmente elevati a luglio, ottobre e novembre. Gli indirizzi IP dei principali aggressori erano associati a Cina, Stati Uniti, Corea del Sud e Taiwan.
Le credenziali “root” e “admin” sono ancora utilizzate frequentemente per accedere e acquisire privilegi una volta entrati nella rete. I settori manifatturieri ed energetici sono stati i più colpiti, seguiti da sistemi idrici, sanitari e di trasporto.
La CISA ha rilasciato 218 vulnerabilità ed esposizioni comuni (CVE) con un calo del 61% rispetto alla prima metà dell’anno; i fornitori colpiti sono aumentati del 16% e i prodotti interessati del 6% rispetto alla seconda metà del 2021.
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