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Set 15, 2021 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Scenario, Vulnerabilità 0
Il 46% dei database on premise avrebbe una vulnerabilità di livello elevato o critico. È questo il risultato di una ricerca di Imperva che eseguito una scansione su oltre 27.000 database esposti su Internet.
Nel suo report, pubblicato sul sito ufficiale della società di sicurezza, Imperva evidenzia come la maggior parte delle aziende non riesca a portare avanti politiche di patch management adeguate.
Il dato più sorprendente riguarda il fattore tempo: nella maggior parte dei casi, infatti, i bug individuati sono stati resi pubblici più di tre anni fa. Un periodo di tempo decisamente superiore a quello che fisiologicamente è richiesto per eseguire le verifiche e i test necessari per procedere agli aggiornamenti.
Insomma: la giustificazione che viene spesso adotta per spiegare l’inerzia delle aziende nell’applicare le patch non sta decisamente in piedi.
I dati riportati da Imperva, inoltre, evidenziano come non si tratti di casi sporadici o limitati. La maggior parte dei database analizzati, infatti, soffrono di un numero impressionante (decine) di bug che consentirebbero a un pirata informatico di portare facilmente attacchi di qualsiasi genere.
Una stratificazione del genere significa una sola cosa, spiegano i ricercatori: molte vulnerabilità vengono semplicemente ignorate.
Dal punto di vista geografico, la maglia nera spetta alla Francia, seguita da Australia; Regno Unito e Singapore. Male anche la Cina, mentre gli Stati Uniti si collocano a metà classifica con una media del 37% dei database vulnerabili e di 25 vulnerabilità presenti.
Nel commentare i risultati della ricerca, gli autori sottolineano come uno degli elementi preoccupanti sia l’elevato impatto dei bug individuati. In altre parole: è comprensibile che i team di sicurezza diano priorità alle vulnerabilità più gravi rimandando il patching di quelle meno rilevanti.
Dai dati raccolti, però, l’inerzia degli amministratori di sistema è decisamente più ampia e sembra essere assolutamente trasversale al livello di gravità.
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