Aggiornamenti recenti Gennaio 31st, 2023 6:00 PM
Mag 07, 2021 Massimiliano Monti Apt, Attacchi, Attacchi, Hacking, News, Vulnerabilità 0
Quando si tratta di cybercrimine, qui nel blocco occidentale si tende a fare di tutta l’erba un fascio quando si parla di gruppi russofoni e cinesi, ma questo non vuol dire che tra di loro non si giochino dei tiri mancini. Una indagine condotta da Cybereason, infatti, ha rivelato che un gruppo probabilmente cinese ha portato a segno un attacco contro un obiettivo della marina militare russa. Il bersaglio era il direttore generale del Rubin Design Bureau, Igor Vladimirovich, a capo di uno studio di progettazione di sottomarini.
L’attacco è stato portato a termine attraverso l’invio di una mail molto ben costruita che ha indotto Vladimirovich ad aprire un file RTF in grado di aprire una backdoor. Gli hacker hanno usato Royal Road Weaponizer, uno strumento che modifica i file RTF in modo da farli diventare armi informatiche, forzando l’esecuzione di codice malevolo attraverso una vulnerabilità dell’editor delle equazioni di Windows.
Royal Road è stato utilizzato in combinazione con un malware finora sconosciuto e non documentato, chiamato Portdoor che secondo gli analisti è stato progettato con l’intenzione di essere il più elusivo possibile e che vanta diverse funzionalità che lo rendono temibile: può eseguire ricognizioni, profilare obbiettivi, evitare gli antivirus e scaricare payload aggiuntivi, ma soprattutto effettuare privilege escalation e manipolare i processi.
Inoltre, una volta lanciata la backdoor è in grado di profilare la vittima in modo univoco e stabilire connessioni in grado di permettere il trasferimento di dati attraverso i comuni protocolli TCP e HTTPS. Cybereason riporta che a questo punto il malware potrebbe essere in grado di attivare l’escalation dei privilegi intercettando i token di explorer.exe.
Secondo il team Nocturnus Reason, sempre legato a Cybereason, lo stile dell’attacco informatico è da ricondurre a gruppi collegati alla repubblica popolare cinese.
Una versione precedente di RoyalRoad, la v7, è stata precedentemente usata da gruppi come Tonto Team e TA428, tutte figure già note per essere collegate alla Cina.
Nonostante ciò, il codice di PortDoor non assomiglia in maniera significativa a quello utilizzato dai gruppi hacker già noti e questo solleva dei dubbi sull’affidabilità dell’attribuzione. Potrebbe effettivamente essere stato uno dei due gruppi citati che ha riscritto il malware per renderlo più efficiente o solo per coprire le proprie tracce o magari potrebbe trattarsi di un gruppo diverso che ha usato RoyalRoad.
L’attacco informatico ai danni del RDB, riassumendo, pone i riflettori su una backdoor precedentemente sconosciuta chiamata PortDoor, lasciando però diversi dubbi sull’identità e la natura degli esecutori dell’attacco.
Gen 27, 2023 0
Gen 11, 2023 0
Gen 03, 2023 0
Dic 29, 2022 0
Gen 31, 2023 0
Gen 31, 2023 0
Gen 30, 2023 0
Gen 27, 2023 0
Gen 30, 2023 0
Experian ha pubblicato il Data Breach Industry Forecast, un...Gen 30, 2023 0
Yahoo è stato il brand più impersonato negli attacchi di...Gen 27, 2023 0
Trend Micro ha pubblicato il nuovo report Future/Tense:...Gen 26, 2023 0
Unit 42, il Threat Intelligence Team di Palo Alto Networks...Gen 23, 2023 0
L’Attack Surface Management comprende...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Gen 31, 2023 0
Kaspersky ha pubblicato una nuova ricerca denominata...Gen 31, 2023 0
Durante il down di Libero e Virgilio, gli attaccanti non...Gen 30, 2023 0
Il 2022 è stato un anno molto impegnativo per la...Gen 27, 2023 0
I ricercatori di Proofpoint hanno pubblicato un’analisi...Gen 27, 2023 0
I ricercatori di Akamai hanno pubblicato una Proof of...