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Lug 09, 2020 Marco Schiaffino Gestione dati, Hacking, In evidenza, News, RSS, Scenario 0
Il settore delle credenziali rubate non conosce crisi. Anzi: si tratta di un business che è in piena crescita. A confermarlo è un report pubblicato dal Digital Shadows Photon Research Team, in cui viene analizzato il fenomeno fornendo dati che fanno accapponare la pelle.
Il primo riguarda il numero di credenziali in vendita sul Dark Web, che ha raggiungo la cifra di 15 miliardi, in pratica 2 per ogni abitante del pianeta terra. Di queste, 5 miliardi sono “uniche”.
Gli autori del report spiegano che la maggior parte delle credenziali che i pirati informatici commerciano nei bassifondi di Internet sono relative a utenti privati, molte delle quali vengono semplicemente fornite gratis.
Nel caso in cui sia richiesto un pagamento, il prezzo (la media è di 15 dollari) varia a seconda della tipologia di servizio. I più costosi sono quelli relativi ai servizi di home banking, che sono valutati intorno ai 70 dollari. I ricercatori specificano che questo tipo di credenziali rappresentano il 25% di quelle “pubblicizzate” per la vendita.
Le cifre salgono quando si parla di credenziali che consentono l’accesso ai sistemi di organizzazioni e aziende, con un prezzo medio di 3.139 dollari e una punta massima, registrata in un’asta, di 140.000 dollari.
Ma da dove arrivano tutte queste credenziali rubate? L’analisi non contiene grosse sorprese: le fonti sono attacchi con malware, azioni di phishing e iniezioni di codice malevolo all’interno delle pagine Web che ospitano i moduli di login.
L’interno report offre un panorama piuttosto variegato, in cui spicca la disponibilità di strumenti dedicati al furto di account. Limitandosi al settore del credential stuffing (l’uso di credenziali rubate per tentare il login in altri servizi – ndr) il rapporto cita sei diversi software specializzati in questo tipo di attività.
L’elemento più preoccupante, però, è che secondo i ricercatori i sistemi di autenticazione multi-fattore non rappresentano un ostacolo insormontabile per il furto di account. I pirati informatici, infatti, sarebbero in grado di aggirarne numerose tipologie, a partire ovviamente da quelli basati su OTP via SMS.
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