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Feb 07, 2020 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 0
L’dea è terrificante, ma per fortuna non ci troviamo di fronte a una potenziale apocalisse Bluetooth. La vulnerabilità scoperta da Secure Mobile Networking Lab, infatti, sembra più minacciosa di quanto non sia in realtà.
Il bug, identificato come CVE-2020-0022, interessa le ultime versioni di Android Oreo (8.0 – 8.1) e Pie (9) e apre la strada a una tecnica di attacco che sfrutta il collegamento Bluetooth per trasmettere ed eseguire codice.
Il risultato, spiega l’autore della ricerca Jan Ruge, è la possibilità di creare un malware che potrebbe diffondersi da uno smartphone all’altro come un worm o, usando un paragone più calzante, come un virus influenzale.
Dal momento che sfrutta il collegamento Bluetooth, infatti, la vulnerabilità consentirebbe di colpire i dispositivi solo entro il raggio d’azione del collegamento.
Fortunatamente, oltre alla prossimità (e all’ovvia condizione che il Bluetooth sia acceso) ci sono altri requisiti necessari affinché l’attacco vada a buon fine. In particolare, per sfruttare la falla di sicurezza è necessario conoscere il MAC address Bluetooth del bersaglio.
Come si legge nel report preliminare pubblicato dal ricercatore, questa informazione in alcuni casi può essere derivata dal MAC address WiFi, ma rimane in ogni caso un ostacolo piuttosto “importante” per la creazione di un eventuale malware.
I dettagli tecnici, in ogni caso, non sono ancora stati resi pubblici. Dalle parti di Secure Mobile Networking Lab spiegano di voler aspettare la disponibilità di una patch che, viste le dinamiche di distribuzione nell’ecosistema Android, potrebbe richiedere anche parecchio tempo sia per la realizzazione, sia per la distribuzione.
Nel frattempo, gli esperti della società di sicurezza consigliano di limitare l’uso del collegamento Bluetooth ai casi in cui questo è strettamente necessario. Ora si tratta di spiegarlo a chi per Natale si è regalato degli auricolari Bluetooth…
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