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Gen 27, 2020 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 0
Qualsiasi esperto di sicurezza lo confermerà: i sistemi SIEM (Security Information and Event Management) sono considerati tra gli strumenti più efficaci per proteggere un’infrastruttura informatica. Se al loro interno c’è una falla di sicurezza, però, possono trasformarsi in un grosso guaio.
Nel caso di FortiSIEM, il software di analisi e gestione di Fortinet, il grosso guaio è rappresentato da due vulnerabilità che consentono l’accesso remoto attraverso credenziali predefinite.
La prima (CVE-2019-17659) riguarda una backdoor nella funzione di connessione SSH. A individuarla è stato Andrew Klaus, che nel suo report ne descrive le caratteristiche.
Nel dettaglio, Klaus spiega che esiste una chiave pubblica all’interno del codice del software che permette l’accesso a qualsiasi installazione.
In realtà la chiave è pensata per avviare uno specifico script, ma il suo utilizzo consente in ogni caso di avviare la connessione, con conseguenze potenzialmente disastrose.
Anche se le funzionalità a disposizione dell’utente a cui i pirati potrebbero avere accesso sono limitate, un collegamento del genere aprirebbe comunque la strada a un elemento fondamentale dei sistemi di protezione come il SIEM, offrendo a un eventuale cyber-criminale la possibilità di ottenere informazioni preziose per portare un attacco.
L’altra falla di sicurezza (CVE-2019-16153), individuata e corretta dai ricercatori Fortinet, riguarda la presenza di una backdoor che permette di accedere al database di FortiSIEM. Per farlo, specificano gli sviluppatori, un eventuale intruso dovrebbe comunque avere accesso alla rete locale.
Entrambe le vulnerabilità sono state corrette con l’ultimo aggiornamento rilasciato dalla società di sicurezza, che può essere scaricato a questo indirizzo.
Per quanto riguarda la backdoor individuata da Andrew Klaus, l’azienda invita inoltre i suoi clienti a controllare i loro sistemi per verificare che non sia stata sfruttata per portare attacchi ai loro sistemi.
Come spiegano gli stessi tecnici di Fortinet, nelle comunicazioni tra la società e il ricercatore ci sono stati alcuni problemi di comunicazione dovuti alla mancata consegna di alcune email. Come risultato, i dettagli del bug sono stati pubblicati prima che fosse disponibile la patch. Tutte le aziende che utilizzano FortiSIEM, quindi, hanno avuto una finestra “scoperta” di 12 giorni.
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