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Mar 08, 2019 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 0
Giornata intensa dalle parti di Google. I ricercatori del colosso californiano si sono sgolati in rete per allertare gli utenti su due vulnerabilità zero-day potenzialmente devastanti.
La prima interessa Windows 7 e, nel dettaglio, il driver a livello kernel win32k.sys. I risultato dell’exploit è un’elevazione dei privilegi e la possibilità di aggirare i sistemi di sandboxing del browser.
Il bug interessa solo Windows 7 e, mentre Microsoft sta lavorando a una patch per risolvere il problema, dalle parti di Mountain View ci vanno giù piuttosto pesanti, invitando tutti gli utenti Microsoft che usano ancora Windows 7 a passare al nuovo Windows 10.
L’allarme è partito quando i ricercatori hanno individuato l’attività di un gruppo di pirati che utilizzavano la falla e l’urgenza con cui è stata segnalata ha a che fare con un’altra vulnerabilità (CVE-2019-5786) sfruttata in abbinata con la precedente, questa volta relativa a Google Chrome.
Qui, come risulta dal report pubblicato dai ricercatori Google, ci sono molti più dettagli. Il problema riguarda File Reader ed è sostanzialmente un bug che porta a gestire in maniera scorretta la memoria.
La tecnica permette di marcare un blocco di memoria come non più necessario, ma fare in modo che non venga cancellato. Utilizzando JavaScript e contenuti creati ad hoc su una pagina Web, è poi possibile modificarlo e fare in modo che il browser venga “ingannato” per eseguire porzioni di codice presenti sulla pagina stessa.
Tradotto in soldoni: basta creare una pagina Web malevola per infettare qualsiasi utente con Chrome e Windows 7. Un’abbinata, questa, che corrisponde a una bella fetta degli utilizzatori di PC in circolazione.
Per quanto riguarda Chrome, Google avvisa di aggiornare quanto prima alla nuova versione (72.0.3626.121) con un avvertimento: nonostante Chrome sia impostato per scaricare e installare automaticamente gli aggiornamenti, per rendere effettive le modifiche dell’update è necessario riavviare il browser. Insomma, anche se vi risulta avere l’ultima versione del browser, un riavvio non guasta.
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