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Ago 09, 2018 Marco Schiaffino News, RSS, Scenario 0
Scordatevi ransomware e carte di credito: il santo Graal dei pirati informatici nel 2018 ha un nome ben preciso: proprietà intellettuale. Con un singolo colpo a segno, infatti, un cyber-criminale può guadagnare più di quanto potrebbe fare in un anno di (intensa) attività.
E il sogno, oggi, è più abbordabile di quanto non lo fosse una volta. A spiegarlo è un report pubblicato da Vectra (lo si può scaricare da qui registrandosi al sito) in cui viene sottolineato l’aumento del livello di rischio di attacchi informatici nel settore manifatturiero.
La cornice in cui si inserisce il ragionamento è semplice: l’introduzione dei sistemi di controllo digitali basati su cloud, indispensabili per il funzionamento dei nuovi sistemi alla base dell’industria 4.0, segna un aumento della superfice di attacco, che un pirata informatico può sfruttare per ottenere dati sensibili.
Secondo i dati raccolti nella ricerca, il 31% delle violazioni di sistemi informatici collegati ad aziende manifatturiere (e il 47% dei tentativi in questo senso) hanno come obiettivo o spionaggio industriale. Non solo: nel 53% dei casi i responsabili degli attacchi agiscono per conto di servizi segreti o enti governativi stranieri.
Si sta parlando, quindi, di soggetti con una disponibilità di strumenti al di sopra di quella normalmente accessibile a un “qualunque” pirata informatico. SI sta parlando, soprattutto, di soggetti che possono dedicare settimane (o mesi) per pianificare e portare a termine un attacco.
Obiettivo principale sono i server (colpiti nel 58% degli attacchi) cioè i bersagli in cui è più probabile trovare dati sensibili e segreti industriali.
Rispetto ad altri settori, quello manifatturiero vede una netta prevalenza di attacchi mirati, contraddistinti da movimento laterale e tentativo di esfiltrazione di informazioni.
I problemi individuati dai ricercatori sono sempre gli stessi: installazione di dispositivi IoT senza la predisposizione di adeguate precauzioni e mancanza di pianificazione nella strutturazione delle reti informatiche.
In particolare, gli analisti di Vectra puntano il dito sull’assenza di una adeguata segmentazione della rete, che permetterebbe di ridurre (enormemente) il rischio di subire intrusioni con conseguenze negative per le aziende.
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