Aggiornamenti recenti Dicembre 4th, 2023 2:00 PM
Gen 17, 2018 Marco Schiaffino Attacchi, Gestione dati, Intrusione, Malware, News, RSS 1
Avere un sistema di sicurezza non è sufficiente: bisogna anche verificare che serva a qualcosa. A sperimentarlo sulla sua pelle è stato un ospedale statunitense, che è finito vittima di un attacco da parte di un gruppo di pirati informatici.
L’Hancock Health, che opera in Indiana, è stato colpito da un ransomware lo scorso giovedì 11 gennaio e i suoi sistemi informatici sono stati completamente bloccati. In teoria, però, i sistemi avrebbero potuto essere ripristinati tramite il backup, regolarmente effettuato.
Nonostante ciò, i vertici dell’ospedale hanno deciso di pagare il riscatto di 55.000 dollari chiesto dai cyber-criminali. Il motivo? Il sistema di backup è piuttosto datato e ripristinare i dati attraverso la copia di sicurezza avrebbe richiesto troppo tempo. II dirigenti dell’Hancock Health hanno quindi preferito “tagliare i tempi” e cedere al ricatto dei pirati.
Il ransomware in questione è SamSam, programmato per crittografare tutti i dati che trova sul computer infetto rinominandoli con la dicitura “I’m sorry” (mi dispiace) e visualizzando una richiesta di riscatto di 4 Bitcoin, che in quei giorni (oggi il loro valore si è quasi dimezzato) equivalevano appunto a circa 55.000 dollari.
Immediatamente dopo l’attacco, come riportano fonti della stampa locale, gli amministratori IT hanno immediatamente spento tutti i computer per evitare la propagazione del malware, ma tutto il personale medico ha dovuto lavorare senza il supporto del sistema informatico.
Passare da un sistema informatico alle cartelle cliniche scritte a mano dev’essere un trauma notevole. Rendersi conto che il sistema di backup è troppo obsoleto per recuperare i dati memorizzati in tempi utili, anche peggio.
A finire vittima del ransomware, in particolare, sarebbero stati 1.700 file, che contenevano anche le cartelle cliniche dei pazienti. Secondo le dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Hancocl Health Steve Long, il loro ripristino attraverso il backup avrebbe richiesto giorni, se non settimane. Pagando il riscatto, invece, l’ospedale ha potuto tornare operativo il lunedì seguente.
Sarebbe interessante, sotto il profilo economico, sapere quanto sarebbe costato implementare un sistema di backup di ultima generazione che permettesse il ripristino rapido dei dati. Anche senza andare a guardare i listini, possiamo azzardare che il costo sarebbe stato decisamente inferiore a quanto pagato.
Nov 27, 2023 0
Nov 13, 2023 0
Nov 06, 2023 0
Nov 03, 2023 0
Dic 04, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Dic 01, 2023 0
Nov 30, 2023 0
Nov 30, 2023 0
L’avvicinarsi della fine dell’anno coincide con...Nov 30, 2023 0
Gli attacchi informatici crescono in numero e in...Nov 29, 2023 0
Yarix, divisione Digital Security di Var Group, ha...Nov 27, 2023 0
Le minacce APT sono tra le più pericolose nel panorama...Nov 20, 2023 0
Secondo l’ultima ricerca di Bitdefender, le truffe...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Dic 04, 2023 0
I gruppi di cyberattaccanti nord-coreani dietro campagne...Dic 01, 2023 0
Okta, la società americana di gestione delle identità, ha...Dic 01, 2023 0
Google ha rilasciato RETVec, uno strumento open-source per...Nov 29, 2023 0
Durante il re:Invent, la conferenza annuale di Amazon Web...Nov 28, 2023 0
Microsoft ha annunciato che Defender Application Guard for...
One thought on “Attacco ransomware all’ospedale. Hanno il backup, ma pagano lo stesso…”