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Nov 24, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, News, RSS 0
Ennesimo episodio legato al Crypto-Jacking. Questa volta a inserire un JavaScript in grado di sfruttare i visitatori dei siti Web per generare cripto-valuta è stato un hacker (o un gruppo) che ha inserito CoinHive all’interno di un widget usato per fornire assistenza via chat sui siti Web.
L’operazione, però, è di quella che strappa applausi anche da parte dal ricercatore di sicurezza che lo ha individuato, che a denti stretti ha dovuto ammettere che il cyber-criminale autore dell’attacco ha messo a segno un vero colpo da maestro.
Come ha denunciato Troy Mursch in una serie di Tweet, il JavaScript galeotto questa volta è stato infatti inserito in un widget chiamato LiveHelpNow, usato da migliaia di siti Internet per offrire assistenza ai visitatori.
Perché la mossa è stata così efficace? Perché l’attacco è stato portato proprio nel giorno del ringraziamento, la festività che negli USA precede il Black Friday, la giornata in cui le catene commerciali (online e offline) offrono sconti sostanziosi sugli acquisti.
Risultato: non solo ha scelto il momento in cui il traffico sui siti contenenti il widget raggiungerà probabilmente il picco massimo, ma ha anche colto l’intervallo di tempo in cui, a causa della festività, è più difficile che qualcuno esegua controlli per individuare la presenza di eventuali componenti malevoli e abbia il tempo (o la voglia) di spendere ore per eliminarli.
D’altra parte il cryto-jacking non danneggia (almeno direttamente) il sito su cui è caricato, ma solo i visitatori. E ci sono anche buone probabilità che gli stessi non si accorgano di nulla. L’unico sintomo che si può rilevare è l’iper-attività del processore, che viene “sparato” al 100%.
Stando a quanto riportato dai ricercatori, che non hanno ancora potuto appurare se l’introduzione di CoinHive in LiveHelpNow sia stata opera di un hacker “esterno “ o di un dipendente che ha pensato di approfittare della situazione, il widget in questione sarebbe finito su più di 1.500 siti Internet.
Insomma: stando al calcolo delle probabilità, è possibile che l’autore dell’attacco incassi un bel po’ di Monero prima che il widget malevolo sia rimosso da tutti i siti.
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