Aggiornamenti recenti Settembre 18th, 2025 4:37 PM
Set 29, 2017 Marco Schiaffino News, Privacy, RSS 0
Non è una novità: il nostro smartphone contiene migliaia di informazioni potenzialmente sensibili che fanno gola più o meno a chiunque. Ad arginare l’ansia di accedere a tutti i dati che possono dire qualcosa sui nostri gusti, abitudini e passioni ci pensano (o dovrebbero pensarci) i permessi che il sistema operativo del nostro dispositivo (per esempio iOS) usa per “delimitare” l’attività delle app.
Secondo il ricercatore Felix Krause, però, i limiti imposti da iOS non rappresentano una garanzia sufficiente per evitare che una qualsiasi app ficchi il naso nei nostri affari.
Krause, in particolare, punta il dito contro i dati EXIF memorizzati all’interno delle fotografie scattate con lo smartphone, che permetterebbero a qualsiasi app a cui abbiamo concesso l’autorizzazione ad accedere alle immagini di rubare informazioni che permettono di violare la nostra privacy.
Il ragionamento non fa una grinza: analizzando le foto che abbiamo scattato chiunque può accedere a un gran numero di informazioni che, molto probabilmente, non vorremmo condividere con altri. In particolare quelle relative alla localizzazione tramite GPS.
Il problema si pone con maggiore evidenza in iOS, visto che il sistema non distingue tra l’accesso per la lettura e l’accesso per la modifica. In altre parole: tutte le app che hanno accesso alle immagini (anche solo per recuperare l’immagine del profilo) possono leggere anche i metadati.
Per chiarire il concetto, Krause ne fa un elenco:
-Tutte le città e i paesi che abbiamo visitato
-Il luogo in cui lavoriamo, semplicemente analizzando la posizione delle foto che scattiamo in orario lavorativo.
-L’elenco dei dispositivi che usiamo per scattare le fotografie (smartphone, fotocamera, tablet e simili).
-Le persone che frequentiamo (attraverso il riconoscimento facciale).
-Varie informazioni su di noi (abbiamo frequentato un’università? Che tipo di lavoro facciamo? Spendiamo molto tempo in famiglia o no?).
Ecco cosa si può ottenere analizzando i dati EXIF delle fotografie memorizzate nel nostro iPhone.
Per chiarire il suo punto di vista, Krause ha anche realizzato un’app chiamata DetectLocations che permette di visualizzare tutte queste informazioni e che Apple ha addirittura ammesso nel suo Store.
Purtroppo, almeno a oggi, non ci sono contromisure efficaci per limitare l’accesso a queste informazioni. Il suggerimento, quindi, è per lo meno quello di limitare il numero di app che possono accedere alle immagini, consentendo questo privilegio solo a quelle fidate. L’interpretazione di cosa significhi davvero “fidate”, ovviamente, è lasciato a ognuno di noi.
Lug 30, 2025 0
Mar 12, 2025 0
Feb 28, 2025 0
Feb 11, 2025 0
Set 18, 2025 0
Set 17, 2025 0
Set 16, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Ago 29, 2025 0
Il prossimo 14 ottobre terminerà ufficialmente il supporto...Ago 26, 2025 0
Il mondo dell’IoT rimane uno dei più esposti alle...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Set 18, 2025 0
A un anno dall’annuncio della partnership, Cohesity e...Set 17, 2025 0
La minaccia di MuddyWater non si arresta, anzi: negli...Set 16, 2025 0
I ricercatori della compagnia di sicurezza Socket hanno...Set 15, 2025 0
La nuova squadra italiana per le competizioni di...Set 15, 2025 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e...