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Lug 26, 2017 Marco Schiaffino News, Privacy, RSS, Scenario, Tecnologia 1
Si annunciano tempi duri per i cittadini russi. Il Parlamento di Mosca, infatti, ha approvato una legge che mette al bando qualsiasi strumento tecnico che consente di aggirare la censura di stato su Internet.
La norma in pratica proibisce l’uso del circuito Tor, di proxy e VPN (Virtual Private Network) ed è la nuova trovata del Roskomnadzor (tradotto letteralmente “Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa”) che i cittadini russi conoscono fin troppo bene.
Il Roskomnadzor si occupa infatti di censurare tutti i siti Internet i cui contenuti sono considerati “inadatti” dall’authority. Ufficialmente dovrebbe bloccare siti pornografici, con contenuti illegali (armi e droga) e quelli inneggianti al terrorismo o gestiti da gruppi estremisti, ma nel calderone finiscono con estrema facilità tutti i siti che veicolano contenuti “sgraditi” al governo centrale.
Il tema della libertà di Internet in Russia è particolarmente sentito e le proteste di piazza contro la censura sistematica dei siti Internet sono estremamente frequenti e partecipate. Anche da manifestanti non giovanissimi…
Fino a oggi i cittadini russi erano in grado di aggirarne il controllo utilizzando server proxy e VPN, ma con la nuova normativa questa possibilità svanisce. Stando alla lettera della legge, la sua applicazione è affidata direttamente agli Internet Provider che operano nel paese, che dovranno impedire l’uso dei servizi “illegali”.
Rimane difficile capire come questo possa essere fatto nella pratica e, secondo alcuni commentatori, l’unico provvedimento chiesto agli Internet Provider sarebbe in realtà quello di bloccare l’accesso ai siti che offrono servizi di proxy e VPN.
Le proteste non si sono fatte attendere e oltre ad alcune manifestazioni per le strade di Mosca, gli attivisti hanno cominciato a cercare di contrastare l’attività di censura anche attraverso azioni di disturbo, come quella di acquistare i domini dei siti censurati per pubblicare contenuti legittimi e chiedere poi la cancellazione dalle black list del Roskomnadzor.
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La foto presente nell’articolo è fotoritoccata, basta ingrandirla per notare un riquadro bianco omogeneo malamente sovrapposto alla busta, con la T finale della scritta debordante. Ad ogni modo, la foto originale con la scritta in cirillico, è del novembre 2014, ed è stata scattata in occasione della “Manifestazione per la libertà di parola” in Piazza di Trionfo a Mosca. Il link della foto originale: http://b1.mskagency.ru/c/120471.430xp.jpg