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Feb 20, 2017 Marco Schiaffino Hacking, In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 0
Quanti danni può fare un errore nel codice sorgente di un programma? Se si tratta di una cripto-moneta può costare davvero caro.
È quello che è successo con Zerocoin, una delle tante “monete virtuali” che orbitano nella galassia del più conosciuto Bitcoin.
Stando a quanto riportato dagli stessi sviluppatori della piattaforma, che si inserisce nel filone delle cripto-valute “anonime” insieme a Zcash e Monero, l’errore presente nel codice sorgente di Zerocoin era dovuto a un banale errore di battitura.
La quotazione di Zcoin non è assolutamente paragonabile a quella del più celebre Bitcoin, ma qualcuno è riuscito comunque ad arricchircisi.
***foto***La quotazione di Zcoin non è assolutamente paragonabile a quella del più celebre Bitcoin, ma qualcuno è riuscito comunque ad arricchircisi.
Un semplice un carattere in più, rimasto “appeso” per errore nel codice del software, ma sufficiente a permettere a un hacker (o un gruppo di hacker) di sfruttare il bug per eseguire transazioni senza avere la corrispondente moneta.
Il truffatore avrebbe messo in campo una strategia complessa, che gli ha permesso di nascondere la sua attività per alcune settimane e raggranellare, in questo modo, la bellezza di 370.000 Zcoin (XZC) che al cambio attuale corrispondono a 592.000 dollari.
Nel comunicato, gli sviluppatori tengono a chiarire che la vulnerabilità non riguardava il sistema di crittografia, la cui validità non è quindi messa in discussione e, tantomeno, aspetti che possono mettere a rischio l’anonimato delle transazioni.
Secondo la loro ricostruzione, inoltre, il danno sarebbe già stato (in buona parte) riassorbito dal mercato. Resta il fatto, però, che qualcuno è riuscito a trasformare un errore di battitura in una vincita alla lotteria da 600.000 dollari.
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