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Mag 30, 2016 Marco Schiaffino Mercato, News, Privacy, Tecnologia 0
Mettereste Dracula a far la guardia alla banca del sangue? Questa è (più o meno) la domanda che molti esperti di sicurezza si stanno facendo dopo la notizia che Blue Coat sarebbe in grado di creare certificati “garantiti” da Symantec.
Il fattaccio sarebbe avvenuto lo scorso settembre e consentirebbe a Blue Coat di inserirsi nella “catena di fiducia” del sistema SSL sfruttando la garanzia di Symantec. Insomma: Blue Coat potrebbe farsi da sola dei certificati per qualificarsi come “attendibile” nei confronti di qualsiasi PC, notebook, smartphone o tablet.
Solo che Blue Coat, stando alle cronache, di attendibile ha proprio poco. L’azienda è stata accusata di aver collaborato (tra gli altri) con i governi di Siria, Sud Sudan e Iran per spiare dissidenti e attivisti politici sgraditi ai regimi. Insomma: è qualcosa di molto simile alla Hacking Team di casa nostra.

Blue Coat vende “soluzioni di sicurezza” per aziende e governi. Compresi, a quanto pare, dittature e regimi autoritari.
Utilizzando i privilegi garantiti dalla possibilità di creare certificati, Blue Coat potrebbe spacciarsi per qualsiasi sito od organizzazione e utilizzare le credenziali per attaccare un computer di suo “interesse”.
Rispondendo via email al sito Motherboard.vice.com, Jane Gideon di Symantec ha confermato che il certificato è stato fornito a Blue Coat Per “test interni” e che all’azienda non risulta sia stato utilizzato in maniera inappropriata.
Il certificato, tuttavia, è ancora valido e Blue Coat può usarlo come le pare. Un elemento, questo, che ha portato molti esperti a consigliare di impostare i propri dispositivi in modo da escludere il certificato Blue Coat dall’elenco di quelli considerati affidabili. Una guida per OS X è stata pubblicata da Filippo Valsorda in questo post, mentre sul Web si trovano guide simili per Windows.
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