Aggiornamenti recenti Maggio 9th, 2025 9:40 AM
Dic 12, 2017 Marco Schiaffino Gestione dati, Hacking, Leaks, News, Privacy, RSS 0
Chi pensava che AntiPublic (450 milioni di account) ed Exploit.in (797 milioni di account) rappresentassero i più grandi database di credenziali rubate e messe in vendita sul mercato nero, è rimasto deluso.
Lo scorso 5 dicembre un gruppo di ricercatori di 4iQ ha infatti scovato la “balena bianca” degli account rubati. Si tratta di un monumentale database che contiene 1,4 miliardi di credenziali (per l’esattezza sono 1.400.553.869) che i pirati informatici possono usare a loro piacimento per accedere ai servizi relativi.
Per la verità il database contiene anche dati già compresi nei database già scoperti, ma considerato le dimensioni, stiamo parlando comunque di almeno 385 milioni di nuove credenziali, 318 milioni di utenti unici e 147 milioni di password.
E non si tratta di dati “grezzi”, con gli hash o la versione crittografata delle password come è accaduto in passato. Tutte le informazioni sono in chiaro e, stando a ciò che riferiscono i ricercatori si tratta di credenziali corrispondenti a veri account.
Ancor peggio, non si tratta di un semplice archivio dati, ma di un database interattivo che consente di eseguire ricerche per chiavi. Stando a quanto riportano i ricercatori, l’inserimento di “admin”, “administrator” e “root” come parole chiavi porta a 226.631 risultati.
Consultando i dati, emergono i soliti problemi legati a un utilizzo non proprio “brillante” delle password. A partire dalla scelta delle stesse, che all’alba del 2017 ripropone le solite schifezze: 123456; password; etc.
Le password più usate? Le solite che indovinerebbe anche un bambino. E poi ci si lamenta degli attacchi hacker…
Altro problema, quello del riutilizzo delle stesse password per altri servizi. Una (brutta) abitudine sulla quale i pirati campano da anni. E nel caso del database scoperto da 4iQ, il problema assume dimensioni gigantesche. Il fatto che consenta ricerche permette infatti di individuare in un attimo i servizi che hanno le stesse password.
La password in sé non è neanche malaccio, ma usandola per tutti i servizi ci si espone al rischio che un singolo breach porti alla violazione di tutti gli account.
Come si legge nel report, il database è inoltre accessibile a chiunque riesca a trovarlo. Nessun indizio, invece, riguardo agli autori. Al suo interno sono solo indicati due wallet (Bitcoin e Dogecoin) per inviare donazioni.
Mar 04, 2025 0
Gen 31, 2025 0
Lug 23, 2024 0
Lug 05, 2024 0
Mag 09, 2025 0
Mag 08, 2025 0
Mag 07, 2025 0
Mag 07, 2025 0
Mag 06, 2025 0
Le minacce informatiche continuano a evolversi e, anche se...Apr 29, 2025 0
Secondo una recente analisi pubblicata dal Threat...Apr 18, 2025 0
I ricercatori di Cisco Talos hanno pubblicato una nuova...Apr 15, 2025 0
La diffusione dell’IA e il progressivo miglioramento...Apr 09, 2025 0
Gli agenti di IA stanno diventando sempre più capaci, in...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Mag 09, 2025 0
Qualche giorno fa i ricercatori di Aikido hanno individuato...Mag 08, 2025 0
Pochi giorni fa la CISA, in collaborazione con l’FBI,...Mag 07, 2025 0
Una vulnerabilità di Langflow sta venendo attivamente...Mag 07, 2025 0
Samsung MagicINFO è una piattaforma di gestione...Mag 06, 2025 0
Le minacce informatiche continuano a evolversi e, anche se...