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Set 14, 2017 Marco Schiaffino News, Privacy, RSS, Vulnerabilità 0
Cosa c’è di peggio che avere un plugin di WordPress che non funziona? Semplice: avere un plugin di WordPress con dentro una backdoor in grado di rubare le informazioni dei visitatori per trasmetterle a un server di terze parti e impestare il sito con avvisi pubblicitari.
Come racconta Bleeping Computer, è quello che è successo a molti dei 200.000 utenti WordPress che usano il plugin Display Widgets a partire dal 21 giugno di quest’anno.
Che cos’è successo in quella data? La sviluppatrice del plugin (Stephanie Wells di Strategy 11) ha smesso di occuparsene e il plugin è rimasto “vacante”. Per poco, però. Il plugin è stato infatti “rilevato” da una società specializzata in questo settore che si chiama WP Devs.
Il primo atto del nuovo proprietario è stato quello di pubblicare una nuova versione del plugin (2.6.0) che nel giro di pochi giorni è stata bannata dal repository di WordPress in seguito a una raffica di segnalazioni. Motivo? Il plugin scaricava 38 MB di codice da un server esterno. Un comportamento contrario alle linee guida di WordPress.
Il vero problema, però, riguardava il comportamento di questo codice: si trattava infatti di una sorta di backdoor che registrava indirizzi IP e altre informazioni sulla navigazione dei visitatori, inviandole a un server esterno.
Una società specializzata nell’acquisto di plugin. Peccato che le loro versioni abbiano delle aggiunte che non sempre faranno piacere agli amministratori delle pagine Web.
La vicenda, però, non termina qui. Dopo il ban dovuto alla violazione delle linee guida, compare una nuova versione del plugin (2.6.1) che non scarica codice. La sostanza però non cambia: i 38 MB con la backdoor a questo giro sono direttamente inseriti nel plugin e il suo comportamento cambia. Ma in peggio: al posto di limitarsi a rubare informazioni sui visitatori, permette di aggiungere pagine e post da remoto.
Altre lamentele e anche la versione 2.6.1 finisce nel cestino. Dopo soli 5 giorni, però, arriva una nuova versione (2.6.2) che sembra finalmente “pulita”. L’illusione però dura poco: il 23 di luglio arriva una segnalazione da parte di un utente, che accusa il plugin di creare pagine “invisibili” con collegamenti pubblicitari.
Inutile dirlo: le indagini seguenti hanno confermato le accuse e il plugin è stato cestinato per l’ennesima volta. A questo punto, chiunque altro si sarebbe arreso. Ma il nuovo autore di Display Widgets ha dimostrato di essere dotato di una certa testardaggine. Ed ecco che il 7 settembre arriva la versione 2.6.3 del plugin, che ha però dimostrato di avere lo stesso vizietto delle precedenti. Altre lamentele ed ennesimo ban.
Ora dalle parti di WordPress hanno bloccato il caricamento e creato una nuova versione (2.7.0) che, in realtà, contiene esattamente lo stesso codice della versione 2.0.5. Ora, quindi, la questione sembra essere chiusa e gli utenti che aggiorneranno all’ultima versione si libereranno di ospiti scomodi. .
Resta il problema di come controllare comportamenti come questo, che si sono già verificati in passato (di un episodio ne abbiamo scritto in questo articolo) e che in futuro potrebbero presentarsi sempre più spesso.
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