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Giu 22, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, Intrusione, News, Privacy, RSS, Vulnerabilità 1
Il nuovo capitolo dell’incubo sicurezza legato all’IoT arriva dalla Cina, in cui ha fatto la sua comparsa un programma che permette di spiare le abitazioni di chi usa telecamere collegate a Internet.
Lo scenario è sempre lo stesso, cioè quello dei dispositivi “intelligenti” comunemente indicati come Internet of Things (IOT) e le clamorose falle di sicurezza collegate alla loro gestione.
Questa volta, però, i cyber-criminali hanno pensato bene di sfruttare le vulnerabilità dell’IoT in maniera diversa e, al posto di distribuire malware per portare attacchi DDoS o compromettere le reti locali a cui sono collegati i dispositivi, hanno avviato un fiorente commercio basato sul voyerismo. A rivelarlo è l’emittente televisiva cinese CCTV, che ha realizzato un’inchiesta sulla vicenda.
Il meccanismo è il seguente: l’aspirante spione deve per prima cosa acquistare un software al costo di 188 yuan (circa 28 dollari) e installarlo sul suo computer. Insieme al programma viene fornito un completo manuale di istruzioni e un tutorial per cominciare subito a usarlo.
Il programma, secondo quanto riportato da CCTV, consentirebbe di sfruttare le vulnerabilità delle videocamere connesse a Internet per creare un collegamento che consente di vedere quello che viene ripreso dal dispositivo.
Tutto quello che serve sono alcuni semplici parametri: l’indirizzo IP e le credenziali di accesso (username e password) dell’utente. Com’è possibile quindi che consenta l’accesso a migliaia di videocamere in tutto il mondo?
Semplice: le videocamere in questione sono quelle che usano le credenziali predefinite impostate dal costruttore, che gli utenti non si preoccupano quasi mai di modificare e che sono state rilasciate su Internet in più occasioni, ad esempio quando è esploso il fenomeno del worm Mirai.
A peggiorare la situazione c’è il fatto che i dati per collegarsi alle videocamere vulnerabili vengono rilasciate gratuitamente dagli stessi cyber-criminali che vendono il software al ritmo di 200-400 dispositivi al giorno, alimentando di conseguenza anche il numero di dispositivi che possono subire anche altri tipi di attacchi.
Il consiglio per chi ha dispositivi di questo tipo è sempre il solito: spendere qualche minuto per modificare le credenziali di accesso e disattivare i servizi Internet (come telnet) che non si usano. Infine, controllare periodicamente se siano disponibili aggiornamenti del firmware che correggono eventuali falle di sicurezza.
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One thought on “Cina: in vendita software per spiare le videocamere altrui”