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Mar 24, 2017 Marco Schiaffino Malware, Minacce, News, RSS, Trojan 0
Si pensava che fosse destinato a scomparire nel 2015, ma a quanto pare Ramnit è uno di quei malware decisamente duri a morire.
Stando a quanto riportato da Malwarebytes, il trojan (comparso nel 2010) starebbe piuttosto vivendo una seconda giovinezza, spinto da un gruppo di pirati informatici che ne stanno “spingendo” la distribuzione attraverso l’Exploit Kit GIG.
La campagna individuata dai ricercatori di Malwarebytes sfruttava un complesso sistema di reindirizzamento del traffico, che era studiato per attirare le potenziali vittime su siti Web controllati dai cyber-criminali.
Per mettere in atto la loro strategia, i pirati hanno sfruttato un circuito pubblicitario legittimo (ExoClick) attraverso il quale inserivano annunci pubblicitari all’interno di siti Internet per adulti. Le finestre pubblicitarie erano del tipo pop-under, cioè finestre che compaiono sotto la pagina visualizzata.

L’attacco avviene automaticamente attraverso l’Exploit Kit caricato attraverso la finestra pop-under. Se l’attacco non viene rilevato dall’antivirus, il computer viene compromesso senza che il proprietario possa accorgersi di nulla.
Per selezionare le vittime (la campagna prendeva di mira utenti del Regno Unito e del Canada) i pirati hanno utilizzato un Javascript con funzione di Traffic Distribution System (TDS) che selezionava i visitatori sulla base dei dati riguardanti la loro posizione geografica.
Una funzione utilizzata anche dai servizi ExoClick per visualizzare offerte e pubblicità, ma che in questo caso aveva un altro scopo: dirottare le potenziali vittime su una pagina Web all’interno della quale era presente l’Exploit Kit GIG, attraverso il quale i cyber-criminali potevano individuare le vulnerabilità presenti sui computer dei visitatori e sfruttarle per installare il trojan.
Ramnit è un classico trojan bancario, programmato per rubare le credenziali di accesso a specifici servizi di Home Banking e che, nelle prime versioni, si concentrava su istituti finanziari canadesi. In seguito, i cyber-criminali ne hanno allargato il campo d’azione, mettendo nel mirino anche alcune banche del Regno Unito.
La botnet era stata smantellata quasi del tutto in seguito a un’operazione dell’Europol nel 2015, ma i pirati informatici sono riusciti a “resuscitarla” e alla luce di quanto si sta vedendo oggi non sembrano affatto intenzionati a ritirarsi dalle scene.
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