Aggiornamenti recenti Settembre 15th, 2025 9:00 AM
Set 15, 2025 Stefano Silvestri Attacchi, Gestione dati, Hacking, In evidenza, Leaks, Malware, Minacce, News, Phishing, Privacy, Scenario, Tecnologia, Vulnerabilità 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e analizzato 75 campagne malevole nell’ambito italiano: 41 hanno preso di mira obiettivi nazionali, mentre 34 erano di carattere generico ma hanno comunque interessato il nostro Paese.
Agli enti accreditati ha messo a disposizione i 1.235 indicatori di compromissione (IoC) individuati.
Questa settimana i temi sfruttati per veicolare le campagne malevole in Italia sono stati venti.
In primo piano si sono viste le “Multe”: svariate campagne italiane, tutte via email, hanno abusato del brand PagoPA, con un caso che ha simulato comunicazioni del Ministero dell’Interno.
I messaggi hanno riprodotto false notifiche di sanzioni o avvisi di pagamento con l’obiettivo di sottrarre i dati delle carte; in un caso il link alla pagina malevola è stato inserito dentro un allegato PDF invece che nel corpo dell’email.
Pagamenti e banche nel mirino: phishing su PagoPA e ING, nove famiglie di malware e prevalenza di RAR/ZIP; colpite università e servizi INPS.
Sul fronte “Banking” si sono contate dodici campagne di phishing italiane, sempre via email, che hanno preso di mira ING, Intesa Sanpaolo, BPM, Fineco e, in un caso, anche PayPal.
Il tema “Ordine” è stato usato in nove campagne complessive, di cui sette generiche e due italiane: le prime hanno diffuso diversi malware, tra cui Formbook, AgentTesla, DarkCloud e Remcos, spesso attraverso archivi compressi contenenti eseguibili malevoli; le due campagne italiane hanno distribuito VipKeylogger e Remcos.
Gli “Aggiornamenti” sono comparsi in sei campagne, cinque generiche e una italiana. Nelle campagne generiche è stato diffuso principalmente il malware Lumma Stealer, veicolato tramite archivi ZIP con eseguibili malevoli, mentre la campagna italiana ha puntato su un phishing ai danni degli utenti Microsoft Outlook.
Il tema “Documenti” è stato sfruttato in cinque campagne, quattro generiche e una italiana: le generiche hanno diffuso AgentTesla, Remcos e Guloader, oltre a un’ulteriore campagna di phishing contro HSBC.
Quella italiana ha invece sfruttato il nome di INPS con finalità di phishing, confermando la frequenza con cui questo tema viene usato per frodi online. Il resto dei temi ha sostenuto ulteriori campagne di malware e
Tra gli eventi più rilevanti, sono emerse campagne di phishing mirate contro personale e studenti di diversi atenei italiani, tra cui l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Verona, l’Università di Bari e l’Università di Chieti-Pescara.
Le operazioni, tutte correlate tra loro, hanno replicato graficamente i portali di accesso alle aree riservate per sottrarre credenziali istituzionali.
Guardando ai ransomware, invece, si è osservata una nuova tattica di ingegneria sociale. Il gruppo LunaLock ha dapprima rivendicato il furto e la cifratura dei dati di una piattaforma per artisti freelance.
Successivamente, oltre alla consueta minaccia di pubblicazione dei materiali sottratti, ha avvertito che in caso di mancato pagamento avrebbe consegnato le opere d’arte alle aziende di intelligenza artificiale per l’addestramento dei modelli.
Fonte: CERT-AGID
È stata inoltre rilevata una nuova campagna di phishing ai danni di INPS che ha sfruttato, con modalità simili a una precedente offensiva contro l’Agenzia delle Entrate, il brand del servizio di file sharing WeTransfer.
Gli attori hanno inviato email che simulavano notifiche di WeTransfer facendo apparire le comunicazioni come provenienti da un dominio istituzionale (pec.inps.it) per aumentarne la credibilità e indurre le vittime a scaricare presunti documenti previdenziali urgenti.
Il link malevolo ha reindirizzato dapprima a una finta pagina di WeTransfer e poi a una falsa pagina di accesso di Aruba, con l’obiettivo di sottrarre credenziali email.
Nel corso della settimana sono state individuate nove famiglie di malware che hanno interessato l’Italia.
FormBook ha riguardato sei campagne generiche a tema “Prezzi”, “Ordine”, “Contratti” e “Fattura”, veicolate via email con allegati RAR, TAR e Z. Remcos è comparso in una campagna italiana a tema “Ordine” e in cinque campagne generiche legate a “Ordine”, “Prezzi”, “Contratti” e “Documenti”, distribuite con email contenenti ZIP, RAR e TAR.
AgentTesla è stato rilevato in cinque campagne generiche che hanno sfruttato i temi “Pagamenti”, “Ordine”, “Documenti” e “Aggiornamenti”, con allegati GZ, LZH, Z e TAR.
Lumma ha sostenuto quattro campagne generiche tutte legate al tema “Aggiornamenti”, recapitate con allegati ZIP.
Fonte: CERT-AGID
VipKeylogger è emerso in una campagna italiana “Ordine” e in tre campagne generiche “Ordine” e “Fattura”, distribuite tramite email con allegati RAR e ZIP. XWorm è stato osservato in tre campagne generiche a tema “Fattura”, “Pagamenti” e “Preventivo”, inviate con allegati XLAM, talvolta racchiusi in archivi ZIP.
Copybara è stato diffuso in una campagna italiana a tema “Banking” tramite SMS che rimandavano al download di un APK malevolo. DarkCloud è comparso in una campagna generica “Ordine” distribuita con archivio 7Z.
Infine, Guloader è stato impiegato in una campagna generica “Documenti” recapitata con allegati HTML e MSI.
In totale sono stati coinvolti diciannove brand nelle campagne di phishing della settimana, con una concentrazione particolare sui temi PagoPA e ING, che hanno registrato il maggior numero di tentativi fraudolenti.
Sul fronte dei vettori tecnici, è emersa la solita prevalenza degli archivi compressi.
A fronte di tredici tipologie di file impiegate, il formato più utilizzato è stato il RAR con 10 campagne complessive, seguito dallo ZIP con 7 episodi, mentre XLAM e TAR sono comparsi 3 volte ciascuno.
Fonte: CERT-AGID
Più sporadico l’uso di altri formati, tra cui G, Z e PDF (2 volte ciascuno), e con un solo riscontro per APK, LZH, SHTML, 7Z, MSI e HTML.
Quanto ai canali di diffusione, le email hanno continuato a rappresentare il veicolo esclusivo scelto dai criminali informatici, risultando responsabili di tutte le 75 campagne registrate dal CERT-AGID.
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