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Feb 21, 2023 Dario Orlandi Minacce, News, RSS, Scenario 0
Picus Security ha pubblicato The Red Report 2023, un’analisi approfondita di oltre 550.000 campioni di malware diffusi in the wild.
Nel report, i ricercato di Picus Labs hanno analizzato il comportamento del malware e identificato le tecniche più comuni usate dai criminali informatici nel 2022. Il rapporto sottolinea l’aumento del malware tuttofare, in grado di eseguire varie azioni dannose e di eludere i controlli di sicurezza.
Un terzo del campione analizzato è in grado di utilizzare più di 20 tattiche, tecniche e procedure (TTP), tra cui l’abuso di software legittimo, i movimenti laterali e la crittografia dei file.
Questa sofisticazione è spinta dalle risorse finanziarie dei gruppi ransomware e dai progressi nei metodi di rilevamento comportamentali utilizzati dai difensori. Le aziende devono prendere sul serio la minaccia del malware multiuso e adottare una strategia integrata per proteggere i dati.
Suleyman Ozarslan, co-fondatore di Picus Security e VP di Picus Labs , ha dichiarato: “Il malware moderno assume molte forme. Alcuni tipi rudimentali sono progettati per eseguire funzioni di base. Altri, come il bisturi di un chirurgo, sono progettati per svolgere singoli compiti con grande precisione”.
“Ora stiamo vedendo più malware che possono fare qualsiasi cosa. Questo malware somiglia a un coltellino svizzero, può consentire agli aggressori di muoversi attraverso le reti senza essere rilevati a grande velocità, ottenere credenziali per accedere a sistemi critici e crittografare i dati”, ha proseguito Ozarslan.
Il Red Report 2023 di Picus fornisce informazioni sulle tecniche di attacco del malware più diffuse per aiutare i team di sicurezza a mitigare le minacce. Il rapporto evidenzia che in media il malware sfrutta 11 tattiche, tecniche e procedure (TTP), mentre un terzo utilizza più di 20 TTP e un decimo oltre 30.
La tecnica ATT&CK più frequente è Command and Scripting Interpreter, mentre Remote System Discovery e Remote Service compaiono per la prima volta nella lista delle prime dieci, dimostrando la capacità del malware di abusare degli strumenti integrati nei sistemi operativi.
Quattro su dieci delle tecniche più diffuse favoriscono il movimento laterale all’interno delle reti aziendali e un quarto del malware è in grado di cifrare i dati, evidenziando ulteriormente la minaccia del ransomware.
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