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Lug 06, 2022 Redazione news Attacchi, News, RSS, Vulnerabilità 0
Il team di analisti di sicurezza informatica che si occupa dell’individuazione di vulnerabilità zero-day di Google, Project Zero, ha pubblicato un’analisi relativa ai primi mesi del 2022 (fino al 15 giugno). Indica che è stato sfruttato dai pirati un totale di 18 vulnerabilità zero-day.
Come sottolinea il report, “almeno la metà degli zero-day riscontrati nei primi sei mesi del 2022 avrebbe potuto essere evitata con patch e test di regressione più completi. Inoltre, quattro degli zero-day del 2022 sono varianti di zero-day del 2021. A soli 12 mesi dalla patch del primo 0-day in-the-wild, gli aggressori sono tornati con una variante del bug originale”.

Quando si parla di exploit 0-day, spesso si pensa che siano così tecnologicamente avanzati che non c’è speranza di individuarli e prevenirli. I dati di Project Zero dipingono però un quadro diverso. Molti degli attacchi sono dovuti al fatto che la vulnerabilità precedente non è stata completamente patchata. Il team sottolinea l’importanza di rafforzare il lavoro sulle patch, in modo che i pirati non possano capitalizzare vulnerabilità già note.
Suggeriscono ai team di sicurezza di investire in quattro tipi di analisi. La prima è quella delle cause originarie dell’exploit, per comprendere la vulnerabilità sottostante che è stata sfruttata e come possa essere stata introdotta. Si tratta di un prerequisito importante per il successo dell’analisi delle varianti e delle patch.
La seconda è appunto l’analisi delle varianti, ossia la ricerca di altre vulnerabilità simili a quella segnalata. Può comportare la ricerca dello stesso tipo di bug altrove, una verifica più approfondita del componente che contiene la vulnerabilità, ecc. L’individuazione e la correzione delle varianti correlate impedisce agli aggressori di utilizzare una nuova vulnerabilità una volta che quella originale è stata patchata.
La terza è l’analisi delle patch, per verificarne la completezza rispetto alla causa principale della vulnerabilità. Incoraggiano i produttori a condividere il modo in cui intendono affrontare la vulnerabilità con chi l’ha segnalata, in modo che quest’ultimo possa fare una sua analisi.
L’ultima è l’analisi delle tecniche di exploit. Mentre è generalmente uno standard del settore applicare patch alle vulnerabilità, la mitigazione delle tecniche impiegate non avviene altrettanto frequentemente secondo gli analisti di Google, che si augurano che i campioni di exploit siano condivisi più rapidamente. Project Zero pubblica le proprie analisi in questo repository e incoraggia gli altri operatori a pubblicare le proprie.
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