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Lug 16, 2021 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Malware, News, RSS, Scenario 0
La denuncia arriva sia da Citizen Lab, sia da Microsoft e riguarda una campagna di cyber spionaggio gestita da Candiru, una società israeliana specializzata nello sviluppo e vendita di spyware destinati all’utilizzo da parte di istituzioni e governi.
Il “prodotto” commercializzato dal Candiru è DevilsTongue, un malware che consente di raccogliere informazioni dal dispositivo su cui è installato
La denuncia di Citizen Lab riguarda, come in altri casi simili, la distribuzione dello spyware. Sebbene le società che operano in questo settore siano tenute a selezionare accuratamente i loro clienti, secondo l’associazione canadese Candiru avrebbe fornito DevilsTongue a regimi autoritari come l’Arabia Saudita; gli Emirati Arabi Uniti; l’Uzbekistan; Singapore e il Qatar.
Insomma: DevilsTongue sarebbe stato utilizzato per spiare centinaia di giornalisti, avvocati, attivisti dei diritti umani e oppositori politici.
L’offerta di Candiru comprenderebbe; stando a quanto riportato da Citizen Lab, spyware per ogni tipo di piattaforma: da iOS ad Android.
Il report pubblicato su Internet, però, focalizza l’attenzione sugli attacchi nei confronti dei sistemi Windows, che avrebbero sfruttato due vulnerabilità zero-day (CVE-2021-31979 e CVE-2021-33771) per consentire l’installazione del trojan sui dispositivi delle vittime.
Secondo Microsoft, le vittime degli attacchi sarebbero più di 100. Le nazioni interessate sarebbero Palestina; Israele; Iran; Libano; Yemen; Spagna; Regno Unito; Turchia; Armenia e Singapore.
Le funzionalità di DevilsTongue comprenderebbero la possibilità di intercettare e decrittare le comunicazioni protette dal sistema crittografico Signal, oltre che sottrarre i cookies e le password memorizzate per Chrome, Internet Explorer, Firefox, Safari e Opera.
La campagna di diffusione dello spyware avrebbe sfruttato, secondo i ricercatori, numerosi siti Internet pensati per emulare quelli dedicati a campagne collegate ad Amnesty International e al movimento Black Lives Matter.
La società, che attualmente agisce utilizzando un altro nome (Saito Tech Ltd), agisce in quella sorta di “area grigia” in cui si muovono altri soggetti come NSO Group (anch’essa israeliana) e l’italiana Hacking Team.
Aziende che dovrebbero fornire i loro “prodotti” solo a governi considerati affidabili ma che troppo spesso adottano politiche di vendita che si discostano dalle regole.
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