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Dic 19, 2022 Dario Orlandi News, Phishing, Privacy, RSS, Scenario 0
Negli ultimi tempi, Meta ha lavorato per riunire diversi team e funzioni con il fine di aumentare l’efficienza e la condivisione delle conoscenze nella lotta contro le frodi e la protezione delle aziende.
L’azienda ha messo in campo diverse squadre, con esperti di sicurezza, team di intelligence sulle minacce, i gruppi di lavoro dedicati all’integrità e team di supporto, utilizzando anche l’apprendimento automatico e altre tecniche per proteggere gli account e i contenuti dalle minacce.
La sicurezza è un campo complesso in cui tutti i prodotti, le politiche e le applicazioni devono essere continuamente sviluppate e adattate per proteggersi dai tentativi di abuso. Anche per questo, l’azienda si sta organizzando per collaborare con team e ricercatori di sicurezza esterni, al fine di condividere informazioni e aumentare la protezione.
Fonte: Facebook
In questo sforzo, Meta ha individuato e bloccato oltre 200 campagne, che hanno coinvolto 70 Paesi in 42 lingue. L’azienda ha lavorato per disattivare gli account e bloccare le operazioni di campagne spyware provenienti da Cina, Russia, Israele, Stati Uniti e India.
Queste campagne, in genere basate su spyware, prendono di mira moltissime categorie di persone, tra cui giornalisti, attivisti e oppositori politici, con il fine di raccogliere informazioni, manipolare e compromettere i loro dispositivi e account su Internet.
Le reti che impegnate in queste campagne coinvolgevano 68 Paesi; oltre 100 invece sono le nazionalità degli individui colpiti da questi attacchi.
Il Paese attaccato più spesso sono gli Stati Uniti, con 34 campagne individuate, seguiti da Ucraina (20) e Regno Unito (16). Le zone di provenienza più frequente degli attacchi invece sono state Russia (34), Iran (29) e Messico (13). Una rete iraniana bloccata da Meta nell’aprile 2020 colpiva 18 Paesi contemporaneamente.
Tra le molte altre attività legate alla sicurezza, Meta ha anche disattivato migliaia di account collegati a varie operazioni di spionaggio portate avanti da attori di ogni genere, dall’azienda di sicurezza israeliana Candiru fino a entità riferibili a organizzazioni cinesi come Social Links, Cyber Globes o Avalance.
Gli scopi con cui questi account venivano utilizzati variavano dai tentativi di phishing alla raccolta massiva delle informazioni disponibili pubblicamente sui social media.
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