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Dic 06, 2022 Marina Londei Approfondimenti, Minacce, RSS 0
Fortinet ha pubblicato il suo consueto white paper per le previsioni in tema di cybersecurity per l’anno in arrivo. La compagnia, specializzata in sicurezza informatica, ha individuato nuovi trend di attacco previsti per il 2023.
Quello appena passato si è confermato l’anno dei ransomware: il 67% delle organizzazioni di tutto il mondo ha sofferto di almeno un attacco di questo tipo andato a segno. Nel corso del 2022, inoltre, sono stati presi di mira sempre più cryptowallet e sistemi di intelligenza artificiale.

Il 2023 sarà invece l’anno del crime-as-a-service: sul web aumenteranno i vettori d’attacco messi in vendita e usufruibili da chiunque, anche senza conoscenze tecniche. Gli attaccanti hanno costruito un vero e proprio modello di business attorno al commercio di malware e tool per lanciare attacchi. Saranno in particolare i deepfake il mezzo preferito dai cybercriminali.
Con l’ascesa del metaverso aumenteranno anche i crimini sferrati tramite gli avatar e le transazioni nei negozi delle città virtuali. Con gli NFT, i portafogli digitali e le cryptovalute aumenterà la superficie di attacco. Non solo: visto l’uso di strumenti di realtà aumentata e virtuale, gli attaccanti si sposteranno anche nel campo dell’hacking biometrico.
L’aumento di strumenti e modelli di machine learning gioverà alle operazioni di riciclaggio di denaro: molte di queste potranno essere automatizzate, riducendo il carico di lavoro delle organizzazioni criminali.

Per tutti questi motivi, Fortinet insiste sull’investire sulla cybersecurity, in particolare in piattaforme automatizzate per il monitoraggio delle minacce e il contrasto degli attacchi. Le organizzazioni dovrebbero preferire soluzioni che sfruttano l’intelligenza artificiale per individuare pattern di attacco e fermare le minacce il prima possibile.
I paesi dovrebbero rafforzare le collaborazioni tra loro per studiare al meglio gli ecosistemi dei cybercriminali e studiare piani di risposta condivisi. Il modo migliore per contrastare le organizzazioni di cyberattaccanti è condividere la conoscenza e procedere su una linea di difesa comune.
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