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Nov 02, 2022 Dario Orlandi Mercato, Minacce, News 0
Kaspersky ha commissionato a Censuswide una ricerca che ha coinvolto oltre 1.300 proprietari e decisori di aziende piccole e medie (secondo la definizione più comune a livello mondiale, che comprende organizzazioni fino a 999 dipendenti), per individuare i problemi e le criticità percepite nella strategia di sicurezza.
Alcuni dei risultati sono piuttosto clamorosi: secondo la ricerca, infatti, il 24% delle aziende di dimensione media (tra 50 e 999 dipendenti) sarebbe pronta a utilizzare versioni pirata dei software per risparmiare sui costi di licenza, mentre curiosamente tra le piccole imprese questa propensione al rischio scende addirittura all’8%.
Secondo il Kaspersky Security Network, in otto mesi quasi 10.000 utenti hanno incontrato un malware o un software indesiderato nascosto sotto le sembianze di prodotti software utilizzati dalle aziende. Oltre 4.500 file malevoli o potenzialmente indesiderati sono stati diffusi tramite software per Pmi distribuiti tramite canali non ufficiali (compresi quelli pirata).
Il contenimento dei costi è uno dei fattori trainanti che hanno spinto le aziende a rivolgersi ai software non ufficiali; esistono però anche altre alternative che permettono di limitare gli esborsi, come la ricerca di fornitori a basso costo (41%) o l’adozione di alternative gratuite (32%).
Entrando più nel dettaglio, le tipologie di software che più spesso si ritiene di poter sostituire con copie pirata sono quelle dedicate alla gestione dei progetti, al marketing e alle vendite; il 41% è addirittura disposto a utilizzare software di sicurezza pirata.

Cesare D’Angelo, General Manager Italia di Kaspersky
Cesare D’Angelo, General Manager Italia di Kaspersky, ha commentato: “La mancanza di risorse è una situazione comune per le piccole e medie imprese, ma l’uso di un software pirata o violato dovrebbe essere assolutamente evitato se un’azienda si preoccupa della sua sicurezza, della sua reputazione e delle sue entrate.
Le copie pirata solitamente contengono trojan e miner e mancano le correzioni o le patch rilasciate dagli sviluppatori per risolvere le vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate dai criminali informatici. Le alternative ufficiali gratuite sono opzioni migliori per chi ha bisogno di risparmiare sull’IT”.
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