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Hacker pro-Russia attaccano i siti degli aeroporti U.S.A.
KillNet, un gruppo di hacker pro-Russia, ha rivendicato una serie di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) contro i siti web di numerosi aeroporti statunitensi, rendendoli inaccessibili. Migliaia di viaggiatori hanno segnalato l’impossibilità di prenotare servizi e accedere ai dettagli dei propri viaggi.
Il collettivo di hacker si è formato a gennaio di quest’anno ed è diventato particolarmente attivo durante l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il gruppo ha attaccato più volte anche l’Italia, prendendo di mira i siti dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Automobile Club d’Italia, del senato, del’Agenzia delle Entrate e delle Poste Italiane. Gli hacker hanno inoltre minacciato di colpire le infrastrutture di porti e aeroporti.
Tra gli aeroporti colpiti ci sono l’Hartsfield-Jackson di Atlanta, il cui sito risulta ancora irraggiungibile, e quello di Los Angeles, che sebbene sia tornato online registra ancora dei rallentamenti. Colpiti anche i siti del Chicago O’Hare, degli aeroporti di Orlando e di Denver, del Phoenix Sky Harbor e di altri aeroporti in Kentucky, Mississippi e Hawaii.
KillNet ha condiviso la lista dei domini da attaccare sul proprio canale Telegram. Tanti i volontari che si sono uniti alla “crociata” e hanno aiutato il gruppo a incrementare il traffico verso i siti.
Il collettivo di hacktivisti usa un software custom in grado di generare richieste false e sovraccaricare i server. L’attacco ha causato molti disservizi, in quanto tanti viaggiatori non sono riusciti a prenotare servizi aeroportuali o seguire lo stato dei voli.
Il gruppo ad oggi dovrebbe avere dai 500.000 ai 700.00 “zombies”, ovvero host infetti in grado di generare traffico. Si tratta di numeri molto elevati, in grado di rendere indisponibili siti anche molto protetti. Inizialmente la botnet è nata con scopo di lucro: chiunque poteva affittarla per sferrare attacchi DDoS. In seguito, dopo l’attacco russo, l’organizzazione si è avvicinata al Cremlino portando avanti l’ideologia di Putin.
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