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Mag 25, 2022 Redazione news News, RSS, Vulnerabilità 0
La CISA (Agenzia per la sicurezza informatica e delle infrastrutture statunitense) ha aggiunto 21 vulnerabilità al suo catalogo di quelle sfruttate attivamente dai pirati il 23 maggio e altre 20 il 14 maggio.
Questo elenco mantenuto dall’agenzia USA include bug che sono frequenti vettori di attacco sfruttati dai pirati e sono considerati un rischio significativo per le attività del paese. Gli ultimi aggiunti, che si possono visualizzare nel catalogo facendo click sull’intestazione della colonna Date added to catalog, sono di diversi anni.
Spaziano infatti da una vulnerabilità scoperta nel 2016 a una di Cisco IOS XR risolta settimana scorsa, come riportato da Bleeping Computer. Quest’ultimo bug, tracciato come CVE-2022-20821, permette ai pirati di scrivere file arbitrari nel filesystem, di raccogliere informazioni dal database Redis e di scrivere nei dati che quest’ultimo ha in memoria.
Cisco ha presentato delle azioni per mitigarla in un suo bollettino. Altre vulnerabilità particolarmente degne di nota sono relative Linux Kernel identificate come CVE-2021-1048 e CVE-2021-0920. Sono state per ora usate solo in attacchi contro dispositivi Android.
Della prima abbiamo già parlato su Security info, quando è stata sfruttata per attacchi mirati a installare lo spyware Predator. Della seconda potete invece trovare i dettagli in un bollettino di RedHat.
Tra altri 38 bug aggiunti al catalogo di CISA ci sono vulnerabilità di Cisco, Microsoft, Apple, Google, Mozilla, Facebook e Adobe. Tra questi c’è un bug che permette di scalare i privilegi in Windows, CVE-2020-0638, che è stato scoperto nel 2020 ma è risultato ancora in uso da parte del gruppo ransomware Conti in attacchi a reti aziendali.
Dato che i pirati continuano a sfruttare vecchie vulnerabilità, è importante mantenere aggiornati tutti i dispositivi, anche quelli che usano software meno recente.
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