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Mag 14, 2021 Massimiliano Monti Attacchi, Hacking, News, Scenario 0
Un attacco DDOS ha interrotto i servizi di più di 200 istituzioni in tutto il Belgio, comprese università, centri di ricerca, governo e parlamento a partire dalle 11 del mattino del 4 maggio.
Gli attacchi DDOS sono particolarmente insidiosi proprio malgrado la loro estrema semplicità. In pratica i malintenzionati buttano giù i servizi che hanno preso di mira usando grandi quantità di traffico maligno. Va detto che normalmente sono sufficienti contromisure piuttosto semplici per contrastare questo tipo di attacchi e che, proprio per la loro semplicità, molti non vanno a buon fine, perché vengono intercettati preventivamente dai sistemi di sicurezza.
In questo caso però, secondo le parole di Dirk Haex, direttore tecnico di Belnet, la struttura presa di mira, “Il fatto che gli attacchi siano stati perpetrati cambiando costantemente tattiche li ha resi molto più difficili da neutralizzare“. Per questo motivo la il blocco dei servizi è durato quasi venti ore, un tempo considerevole per un attacco di questo tipo. Il ripristino totale dell’infrastruttura infatti è avvenuto alle 6.55 del 5 maggio 2021.

L’attacco, che non è stato rivendicato, ha causato diversi disservizi anche di entità considerevole, e ha causato lo slittamento di alcuni dibattiti parlamentari e incontri in teleconferenza. Belnet infatti è un provider fondato dal governo belga al quale si appoggiano praticamente tutte le istituzioni, i centri di ricerca e così via.
Fortunatamente l’attacco sembra essersi fermato al DDOS “puro”, con il solo intento di rendere siti e servizi irraggiungibili, e non sembra ci siano state intrusioni di altra natura o fughe di dati. Belnet in ogni caso comunica di aver avviato le indagini, soprattutto per scoprire chi ci sia dietro a questi attacchi.
Quello che rimane da capire è cosa significhi esattamente il cambio di tattiche comunicato da Haex nella sua dichiarazione. La maggior parte degli attacchi DDOS si basa su botnet, reti di dispositivi sui quali gli hacker hanno il controllo e che vengono utilizzati per soverchiare la capacità di traffico del bersaglio.
In questo caso specifico Belnet è un provider di livello nazionale, quindi l’attacco ha richiesto una potenza di fuoco considerevole. Anche tenendo conto che oggi molti gruppi di hacker sfruttano anche i dispositivi IoT per i loro intenti, raggiungere un numero tale da preoccupare un ISP di quel calibro non è semplice.
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