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Apr 13, 2021 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, News, RSS, Scenario, Vulnerabilità 1
Sempre più diffusi, sempre più soggetti a cyber attacchi: i dispositivi mobili rappresentano la nuova frontiera del crimine informatico. A confermare questo “primato” è il nuovo Mobile Security Report 2021 di Check Point, in cui i ricercatori della società di sicurezza israeliana hanno analizzato le tendenze del settore.
Il report, che può essere scaricato tramite registrazione a questo link, tratteggia un quadro tutt’altro che rassicurante. A peggiorare la situazione, spiegano gli esperti di Check Point, c’è stato il periodo pandemico, che ha ampliato drasticamente la superficie di attacco su questi dispositivi.
Il ragionamento è semplice: il lavoro in remoto ha portato sempre più persone a utilizzare i device mobile per lavoro, offrendo ai pirati un’occasione irripetibile. Secondo quanto viene riportato nello studio, il 97% delle aziende hanno dovuto fronteggiare attacchi che prendevano di mira di dispositivi mobili.
Da un punto di vista statistico, il tasso di successo delgi attacchi in questione è impressionante: ben il 46% delle aziende ha infatti avuto almeno un dipendente che ha scaricato un’applicazione mobile malevola, che ha poi messo a rischio l’integrità delle reti e dei dati aziendali.
Oltre all’aumento costante dei malware progettati per colpire smartphone e tablet, ciò che preoccupa gli esperti di sicurezza è però l’intrinseca vulnerabilità dei dispositivi: secondo Check Point, infatti, il 40% soffre di vulnerabilità intrinseche, che richiederebbero aggiornamenti di sicurezza urgenti.

La fonte di questo dato è una ricerca della stessa società di sicurezza, battezzata “Ricerca Achille”, che ha individuato oltre 400 falle di sicurezza sui chip Qualcomm Snapdragon, utilizzati da più di 3 miliardi di utenti a livello globale.
La ciliegina sulla torta di un panorama decisamente allarmante è rappresentata dal rinnovato interesse dei gruppi APT (Advanced Persistent Threat) che mettono nel mirino di dispositivi mobile per sottrarre informazioni riservate dai loro bersagli.
“Come abbiamo visto nel 2020, il panorama delle minacce mobile ha continuato a espandersi per cui quasi ogni azienda ha subito un attacco” spiega Neatsun Ziv, VP Threat Prevention di Check Point Software. “E ci sono minacce più complesse all’orizzonte. I criminali informatici continuano a evolversi e ad adattare le loro tecniche per sfruttare la nostra crescente dipendenza dai dispositivi mobile. Le aziende devono adottare soluzioni di sicurezza mobile che proteggano senza soluzione di continuità i dispositivi dalle minacce informatiche avanzate di oggi, e gli utenti dovrebbero fare attenzione a utilizzare solo app provenienti da app store ufficiali per ridurre al minimo il rischio.”
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Mezzo milione di nuovi file malevoli al giorno. È

Wow, i device mobili non sono sicuri, 4 su 10 sono a rischio…. Mi aspettavo 8 su 10, ah no 2 sono iphone, 4 sono nuovi e quindi aggiornati, quindi è giusto 4 su 10 sono vulnerabili.
Ma d’altro canto è ovvio, lo smartphone android è insecure by design. Il supporto dura due anni (quando c’è), dopodiché dovrei cambiare smartphone solo perché non ho più gli aggiornamenti di sicurezza e spendere una discreta somma, quando lo smartphone funziona benissimo. Quanti utenti lo fanno? Pochi pochissimi, probabilmente solo quelli attenti alla sicurezza.
Inoltre anche quando hai il supoorto devi aspettare che il produttore dello smartphone rilasci l’aggiornamento, quindi dal momento dell’aggiornamento di un pixel a quando riceve l’aggiornamento uno smartphone qualunque sei alla mercé.
Inoltre troppe sono le app malevole non rilevate anche sugli official store.
Per fortuna le banche hanno potuto risparmiare quei pochi cent sul token fisico creando l’app, che come mi ha detto un impiegato di banca “ma lo smartphone è sicurissimo me lo ha confermato il reparto infornatica” vabbè….
Perché uno smartphone non può funzionare come un qualsiasi computer? Con un os e del firmware? Android os e poi i vari produttori ci mettono il loro firmware, e tu aggiorni direttamente da google.