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Dic 21, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, In evidenza, Malware, News, Privacy, RSS, Vulnerabilità 0
Hanno usato un exploit zero-day in grado di colpire i sistemi iOS, prendendo di mira giornalisti, produttori e collaboratori della sede londinese di Al Jazeera. Secondo quanto si legge nel report pubblicato da Citizen Lab, gli attacchi sarebbero avvenuti lo scorso luglio 2020.
Stando a quanto si legge nel documento, i soggetti coinvolti sarebbero almeno 36. Buona parte di questi avrebbero chiesto di mantenere l’anonimato, mentre due di loro, entrambi giornalisti, hanno accettato di rendere pubblici i dettagli degli attacchi che hanno subito.
Il vettore di attacco utilizzato, spiegano gli esperti di sicurezza legati a Citizen Lab, avrebbe sfruttato un exploit zero-day per iOS, che prende di mira iMessage.
Non è la prima volta che il servizio di messaggistica Apple offre il fianco ad attacchi di questo tipo, a causa di una particolare (errata) implementazione della sandbox che isola l’applicazione dal resto del sistema.
Nel caso specifico, l’attacco avrebbe sfruttato una catena di exploit chiamata in gergo Kismet. Secondo i ricercatori dell’Università di Toronto, lo strumento di hacking farebbe parte dell’arsenale a disposizione di NSO Group, la società israeliana specializzata in cyber spionaggio e finita spesso al centro di polemiche per aver fornito i suoi tool a governi che li utilizzano per controllare attivisti per i diritti umani, oppositori politici e, appunto, giornalisti.
Nel caso specifico, l’attacco all’emittente con sede in Qatar coinvolgerebbe alcuni dei paesi dell’area mediorientale. In particolare, i ricercatori avrebbero individuato due “operatori” (Monarchy e Sneaky Kestrel) collegati, rispettivamente, al governo dell’Arabia Saudita e a quello degli Emirati Arabi Uniti.
Il payload distribuito attraverso l’attacco, che consente l’esecuzione di codice senza che sia necessaria alcuna forma di interazione da parte dell’utente, sarebbe il solito Pegasus, il trojan prodotto da NSO Group che permette di accedere a tutte le informazioni memorizzate sul dispositivo, tracciarne la posizione e utilizzare il microfono per spiare le vittime a loro insaputa.
Stando a quanto si legge nel report, la tecnica di attacco con Kismet avrebbe permesso di colpire anche i modelli di iPhone più recenti. Le vulnerabilità che sfrutta, infatti, sono state corrette soltanto con l’aggiornamento iOS alla versione 14, rilasciata nel settembre 2020.
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