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Lug 16, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, In evidenza, Intrusione, News, Phishing, RSS 0
Una clamorosa violazione dei sistemi di Twitter ha permesso a un gruppo di pirati informatici di prendere il controllo di un numero imprecisato di account verificati di personaggi di primo piano per mettere a segno una truffa su scala globale che ha fruttato centinaia di migliaia di dollari.
Mentre scriviamo, dalle parti di Twitter stanno ancora cercando di capire che cosa sia successo esattamente, ma il quadro che emerge per il momento fa pensare a un lavoro dall’interno, attraverso la compromissione di un account di un impiegato o la sua complicità.
Tutto è cominciato nella giornata di ieri, quando i profili Twitter di numerose celebrità hanno cominciato a postare dei messaggi che annunciavano campagne di “donazione di Bitcoin. Tra gli account compromessi quello di Barack Obama; Elon Musk; Bill Gates; Jeff Bezos e il rapper Kanye West. I pirati, però, hanno colpito anche i profili di aziende come Apple, Uber e Coinbase.
I tweet riportavano, con poche varianti, un annuncio con il classico schema della truffa “give away”, già utilizzata in passato dai cyber criminali utilizzando falsi account. Lo schema è semplice: annunciare una donazione in Bitcoin da parte di un personaggio famoso (e ricco) chiedendo a chi vuole ricevere il “regalo” di inviare una somma in Bitcoin su uno specifico conto, con la promessa che ne riceverà il doppio.
Una truffa che, apparentemente, è piuttosto infantile, ma che in passato ha già permesso ai truffatori di intascare notevoli somme sfruttando questo schema.
In questo caso, il suo impatto rischia però di essere molto più forte, visto che i pirati non hanno dovuto creare dei falsi account, ma hanno usato quelli autentici.
Le prime stime parlano di circa 120.000 dollari inviati al conto Bitcoin principale, anche se potrebbero essercene altri. Il fatto che Twitter abbia rimosso i post no appena è stato evidente quello che stava succedendo ostacola anche una ricostruzione della campagna nel suo complesso.
Quello che è certo, è che oltre agli inviti “diretti”, i pirati hanno usato anche un sito dedicato (ora offline) che proponeva uno schema simile sfruttando il tema della pandemia da Covid-19 come esca.
Analizzando le transazioni sul conto Bitcoin principale, in ogni caso, emerge come la maggior parte dei versamenti siano di entità davvero modesta, intorno a 1 dollaro per trasferimento. Molto probabilmente si tratta di utenti che hanno voluto mettere alla prova il meccanismo ma che hanno comunque permesso ai pirati di incassare una discreta somma.
Dalle parti di Twitter, invece, hanno il loro bel da fare per capire come sia stato possibile tutto questo. L’unica certezza è che l’attacco è partito dall’interno, attraverso l’account di amministrazione di un impiegato del social network.
Buona parte degli account utilizzati per la truffa usavano il sistema di autenticazione a due fattori, che sarebbe stato disattivato utilizzando il pannello di amministrazione interno. Non solo: gli indirizzi email sono stati modificati per impedire ai legittimi proprietari di accedervi.
Stando a quanto pubblicato dall’azienda di Jack Dorsey, una delle ipotesi è che i cyber criminali abbiano preso di mira gli impiegati di Twitter utilizzando tecniche di phishing e social engineering.
Non mancano, però, opinioni diverse. “Dopo un’iniziale ipotesi che si trattasse di un’attività di social engineering perpetrata da un insider, sembra che questo hack esterno sia riuscito grazie in realtà a metodi più ‘tradizionali’ e cioè comprando la collaborazione di un interno per accedere al tool di gestione che ha così consentito il takeover di account di alto profilo” ha commentato David Higgins, EMEA technical director CyberArk.
“In ogni caso, conferma che gli hacker mirano sempre a impossessarsi degli accessi e dei diritti privilegiati degli insider. In alcuni casi, ciò avviene attraverso il takeover dell’identità, ma è possibile che in questa istanza si tratti di un malicious insider all’opera” conclude Higgins.
Quale che sia la verità, si tratta di un colpo clamoroso e l’utilizzo malevolo degli account VIP potrebbe anche essere solo la punta dell’iceberg di una violazione ben più profonda dei sistemi di Twitter. Ne sapremo di più, probabilmente, nei prossimi giorni.
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