Aggiornamenti recenti Settembre 15th, 2025 6:00 PM
Giu 26, 2020 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, News 0
Lo hanno battezzato con il nome di GoldenSpy e, da un punto di vista tecnico, è una semplice backdoor come tante altre in circolazione. Ciò che rende unico il (sospetto) malware, però, è il vettore di attacco usato: un software la cui installazione è stata richiesta direttamente da una banca cinese per pagare le tasse locali.
La vicenda, resa pubblica da Trustwave, ha come protagoniste due aziende del Regno Unito, che hanno recentemente aperto delle attività in Cina. Secondo quanto si legge nel report pubblicato dalla società di sicurezza, il programma in questione si chiama Intelligent Tax ed è prodotto dalla società cinese Aisino.
Il software, spiegano i ricercatori, non contiene direttamente il codice malevolo, ma il componente che agisce come backdoor (svm.exe) viene scaricato da un sito cinese circa due ore dopo il completamento dell’installazione di Intelligent Tax.
Nel descrivere il suo comportamento, i ricercatori sono estremamente cauti. In una nota che introduce l’analisi tecnica, infatti, spiegano che potrebbe anche trattarsi di una funzione di aggiornamento implementata in maniera sbagliata. Il dubbio che si tratti di un vero e proprio malware, però, è decisamente consistente.
Oltre alla curiosa modalità di installazione, le funzionalità di GoldenSpy comprendono infatti la comunicazione a un server di alcune informazioni di base, la possibilità di eseguire codice sul computer e di inviare comandi al sistema operativo. Insomma: tutto ciò che di solito si trova in un trojan.
Il componente, inoltre, viene installato in duplice copia come servizio che viene avviato automaticamente e prevede un sistema di riavvio nel caso in cui venisse terminato. Agisce inoltre con privilegi di sistema e adotta una tecnica di collegamento al server a intervalli casuali. Un accorgimento, sottolineano i ricercatori, che di solito viene adottato per offuscare il traffico tra malware e server Command and Control.
Al di là dell’aspetto tecnico, l’elemento più rilevante è il fatto che l’uso del software che scarica e installa GoldenSpy è stato proposto alle aziende come “obbligatorio” per poter operare a livello commerciale sul territorio cinese.
Insomma: il dubbio è che si possa trattare non solo di un attacco informatico ai danni di imprese commerciali, ma che si tratti di una prassi comune con cui il governo di Pechino si garantisce la possibilità di hackerare nel modo più semplice possibile le aziende straniere che operano sul suo territorio.
Ago 13, 2025 0
Lug 29, 2025 0
Lug 10, 2025 0
Giu 20, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 15, 2025 0
Set 12, 2025 0
Set 11, 2025 0
Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Ago 29, 2025 0
Il prossimo 14 ottobre terminerà ufficialmente il supporto...Ago 26, 2025 0
Il mondo dell’IoT rimane uno dei più esposti alle...Ago 04, 2025 0
I chatbot basati su modelli linguistici di grandi...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Set 15, 2025 0
La nuova squadra italiana per le competizioni di...Set 15, 2025 0
La scorsa settimana il CERT-AGID ha identificato e...Set 12, 2025 0
L’intelligenza artificiale diventa non solo...Set 11, 2025 0
Il ransomware continua a dilagare e rimane la minaccia...Set 10, 2025 0
Google dovrà pagare una multa salata da 425 milioni per...