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I dati di 10 milioni di clienti degli hotel MGM su un forum hacker

Feb 20, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Intrusione, Leaks, News, RSS 0

La catena di hotel statunitense avrebbe subito un mega-breach che ha portato alla diffusione delle informazioni riservate.

Nomi, dati anagrafici, email e numeri di telefono di oltre 10 milioni di persone (per l’esattezza stiamo parlando di 10.683.188 record) sono finiti su un forum dedicato all’hacking. I dati, secondo quanto ricostruito da ZDNet in collaborazione con un ricercatore di Under the Breach, sarebbero stati rubati alla catena di alberghi MGM Resorts International.

Come si legge nell’articolo pubblicato dai colleghi di ZDNet, che hanno anche verificato l’autenticità dei dati pubblicati, nel database ci sono informazioni riguardanti i clienti degli alberghi della catena, concentrati in particolare a Las Vegas, una tra le città più “gettonate” per l’organizzazione di convegni e conferenze.

Risultato: tra le informazioni rubate ci sono quelle relative a uomini d’affari, amministratori delegati, giornalisti e funzionari governativi che, per questioni di lavoro, visitano spesso Las Vegas, alloggiando negli hotel gestiti da MGM.

Sempre stando a quanto scrive Catalin Cimpanu, autore dell’articolo, MGM avrebbe confermato la violazione dei loro sistemi, che sarebbe avvenuta la scorsa estate.

La buona notizia è che l’attacco non avrebbe messo a rischio informazioni di carattere finanziario (come i dati delle carte di credito) o credenziali di qualsiasi genere. Le persone coinvolte sarebbero già state avvisate dall’azienda.

Tuttavia il rischio che i pirati informatici possano sfruttare queste informazioni, soprattutto in considerazione della tipologia di clienti coinvolti (tra questi ci sono anche il CEO di Twitter Jack Dorsey, e una pop star come Justin Bieber) è decisamente elevato.

Dati sensibili come il numero di telefono, per esempio, aprono la strada alla possibilità di truffe basate sulla tecnica del “SIM swapping”, mentre altre informazioni consentirebbero di condurre campagne di phishing estremamente mirate.

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