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Feb 04, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Malware, News, Prodotto, RSS, Tecnologia 0
Se il mondo fisico sta affrontando l’emergenza del Coronavirus, quello informatico sta facendo i conti con il ritorno in grande stile di Emotet, il trojan che nelle ultime settimane ha fatto parlare parecchio di sé e che si sta diffondendo con nuove tecniche e strategie.
Esattamente come accade nel mondo fisico, anche per contrastare le pandemie informatiche è necessario usare strumenti specifici. A fornirne uno, in questo caso specifico, è il CERT del Giappone. Si chiama EmoCheck e consente di scoprire se il proprio computer è stato colpito dal trojan.
EmoCheck può essere scaricato a questo indirizzo in due versioni: una per sistemi a 32 bit, una per quelli a 64 bit. Se il tool individua il malware, il suggerimento è di utilizzare Gestione Attività per bloccarne i processi ed eseguire immediatamente una scansione con un software antivirus per individuare la presenza di eventuali ulteriori malware presenti sul computer.
Come abbiamo spiegato in passato, gli autori del trojan Emotet sono considerati tra i più pericolosi in circolazione e, dopo un periodo di inattività, sono tornati a far sentire la loro presenza.
Le attività del gruppo di cyber-criminali è ripreso, in particolare, nell’ottobre del 2018. In quella data, infatti, la botnet sembra essersi “risvegliata” e ha cominciato a raccogliere email dai computer infetti.
L’obiettivo di quell’attività si è scoperto in seguito: i pirati informatici, infatti, hanno usato le email raccolte per inviare messaggi che sembravano risposte a una conversazione avviata, ma che avevano il solo scopo di diffondere ulteriormente il malware.
In seguito, e più precisamente nell’agosto 2019, gli esperti di sicurezza hanno segnalato una ripresa di attività della struttura di server Command and Control collegati alla botnet.
Le prime conseguenze del ritorno in grande stile del gruppo di cyber-criminali si sono viste a dicembre, quando il malware di ha colpito i sistemi della municipalità Francoforte, diffondendo in seguito un ransomware che ha messo K.O. i sistemi per giorni.
Nel 2020, le attività dei pirati sembrano essersi intensificate e i report riguardanti nuove campagne di diffusione del malware si sono moltiplicati.
Insomma: ci troviamo di fronte a un attacco in grande stile, reso ancora più pericoloso dalla presenza di una botnet gigantesca, che mette a disposizione dei pirati informatici strumenti formidabili per portare ulteriori attacchi.
La strategia scelta dagli esperti di sicurezza Giapponesi, in quest’ottica, ha una logica ineccepibile: ridurre le dimensioni della botnet per diminuire il potenziale offensivo di Emotet. L’idea, in pratica, è quella di avviare una campagna di “pulizia” per individuare i PC infetti e rimuovere il malware.
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