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Lug 22, 2019 Redazione Pubbliredazionale 0
A 2019 inoltrato, le aziende usano una quantità sempre maggiore di applicativi basati sul cloud: l’e-mail è l’esempio da manuale, ma anche lo storage dei dati, il gestionale ERP, il CRM e molto altro. Questo succede perché i benefici delle soluzioni cloud basate sul modello SaaS sono sotto gli occhi di tutti ed è questa stessa natura a comportare, per le aziende, una riduzione dei costi del comparto IT, unita alla scalabilità tipica del cloud e al costo proporzionato alle esigenze.
L’adozione di soluzioni SaaS introduce però anche nuove sfide, soprattutto in ambito di data protection: mentre l’infrastruttura tradizionale poneva le applicazioni dietro a un gateway e attribuiva all’IT il pieno controllo dei dati, un modello basato – completamente o parzialmente – sul cloud abbatte questo perimetro di sicurezza e controllo. Ciò pone un’esigenza di strumenti specifici in grado di proteggere i volumi di dati che ogni giorno si spostano sul cloud, per di più da dispositivi eterogenei: lo smart working permette infatti di lavorare dal PC di casa, dal notebook durante le trasferte e anche da tablet e smartphone.
Le aziende si trovano così a fronteggiare un problema non da poco: da un lato è loro responsabilità la compliance normativa (a GDPR e non solo), la protezione dei dati e degli accessi, dall’altro si trovano a impiegare un sistema che – per sua stessa natura – potrebbe essere più vulnerabile al phishing, alla compromissione delle credenziali e anche ai data breach rispetto a prima. La soluzione è frapporre tra l’utente finale e il cloud uno strato invalicabile di sicurezza: SonicWall Cloud App Security.
I principi cardine: visibilità e controllo
Innanzitutto, SonicWall Cloud App Security è un servizio cloud. Il suo compito, simile a quello dei CASB (Cloud Access Security Broker), è fornire – in maniera facile da usare ed estremamente dettagliata – visibilità e controllo sulle applicazioni SaaS che fanno parte del corredo applicativo aziendale, oltre a strumenti specifici di protezione, di conformità e di data loss protection. In questo modo l’azienda non si limita ad aggiunge un layer di protezione a quelli già esistenti, ma può ‘scovare’ anomalie nell’utilizzo dei software, l’uso di applicazioni non autorizzate, può impostare policy di controllo e avere un tracciamento affidabile e in tempo reale delle attività di tutti gli utenti.
I benefici di una soluzione di questo tipo sono centrali per l’IT aziendale, perché è come rendere l’infrastruttura interna consapevole del cloud e dei rischi annessi. Come anticipato, l’azienda ha piena visibilità sul traffico delle applicazioni SaaS mediante dashboard intuitive e ricche di dettagli, mentre dal punto di vista dell’utente, il sistema – che si interfaccia mediante API ai software in cloud – non genera rallentamenti né latenze che possano influire sulla produttività. In più, il servizio esegue la scansione di malware zero-day, include funzionalità antiphishing, protezione dalla compromissione dell’account e strumenti di compliance, così da permettere agli IT manager di dormire sonni tranquilli.
Altro vantaggio notevole è la riduzione dello Shadow IT: SonicWall Cloud App Security si basa infatti su un database proprietario di reputazioni che assegna a ogni app usata dagli utenti un punteggio di rischio. Sta poi agli amministratori classificare le applicazioni come autorizzate o non, basandosi proprio su una classificazione di merito già effettuata a monte da SonicWall.
In piena era di cloud transformation, dove la flessibilità, la potenza e la comodità dello strumento lo rendono ideale per le imprese che vogliono crescere, è necessario non abbassare mai la guardia sul fronte della sicurezza, poiché le conseguenze di una gestione carente possono essere tali da compromettere il business aziendale. Soluzioni come SonicWall Cloud App Security sono quindi un punto di riferimento per tutte le organizzazioni che vogliono guardare al futuro con ottimismo e determinazione.
SonicWall è distribuito in Italia da Attiva Evolution.
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